sintassi del genitivo:latino

Grammatica latina: scheda di sintassi del genitivo in determinate costruzioni (2 pagine formato doc)

Appunto di pajauyan
SINTASSI DEL GENITIVO SINTASSI DEL GENITIVO Genitivo di convenienza (pertinenza o spettanza) In unione con il verbo “sum”, indica a chi conviene, si addice o spetta un atteggiamento o un'azione.
ES.: Est discipulis studere. E' compito dei discepoli studiare. Quando la persona dovrebbe essere espressa de un pronome personale, questo è sostituito con l'aggettivo possessivo corrispondente al neutro singolare. Per il pronome di terza persona si usa “eius”, ma se mi trovo in una subordinata e c'è identità di soggetto con la reggente, in tal caso devo usare “suum” (riflessivo indiretto). In espressioni come “è mio dovere di console” rendo la frase con una perifrasi relativa (“è dovere mio che sono console”); la traduzione sarà quindi: “Est meum qui sum consul”.
Genitivo con verbi di stima Il complemento di stima, che indica il grado di considerazione morale o il valore commerciale generico, è retto da verbi come: duco, puto, existimo, facio, habeo (ritenere, valutare), fio, habeor (essere stimato, ritenuto), sto, sum (valere). Si esprime con: genitivo di aggettivi ormai cristallizzati in avverbi di stima, se la stima è indeterminata: magni (molto), parvi (poco), pluris (di più), minoris (di meno), plurimi (moltissimo), minimi (pochissimo), nihili, pro nihilo (niente), tanti (tanto), quanti (quanto), tantidem (altrettanto). ES.: te puto magni ti stimo molto ablativo, se la stima è indeterminata. In espressioni colloquiali possono essere usati anche: pili (un pelo), assis (un soldo), flocci (un fiocco di lana), nauci (un guscio di noce). Analogamente per il complemento di prezzo, il genitivo è usato solo nelle cinque forme avverbiali: tanti, quanti, tantidem, pluris, minoris. Complemento di colpa I verbi che lo reggono sono: accuso, arguo, incuso (accusare), reum facio (denuncio), convinco, coarguo (dimostro colpevole), arcesso, appello, in ius voco (faccio causa). ES.: Miltiades accusatus est proditionis Milziade fu accusato di tradimento In ambito giuridico si trova concorrenza con “de + abl.” (de veneficiis - d'avvelenamento; de repetundis - di concussione; de ambitu - di broglio elettorale; de maiestate - di lesa maestà; de vi - di violenza; de proditione - di tradimento) Complemento di pena I verbi che lo reggono sono: damno, condenmo, multo (condannare, punire), libero, absolvo (assolvere). Si costruiscono con: Genitivo, se la pena è indeterminata, espressa per di più con le forme avverbiali usate anche per il complemento di prezzo Ablativo di mezzo, se la pena è precisa. L'espressione “condannare a morte” si traduce con “damnare capitis o capite”. Genitivo con verbi di memoria o dimenticanza I verbi memini (mi ricordo), obliviscor (mi dimentico) e reminiscor (mi ricordo), vogliono il genitivo della persona che ricorda, e, preferibilmente, l'accusativo della cosa di cui ci si dimentica (l'uso dell'accusativo è obbligatorio con pronomi o agge