Lo stile di Plauto

Frequenti riferimenti ad usi e costumi romani, numerosissime battute di spirito(formato word pg 2) (0 pagine formato doc)

Appunto di elenina66
LO STILE DI PLAUTO LO STILE DI PLAUTO “Musas plautino sermone locuturas fuisse, si latine loqui vellent." ("Se le Muse avessero voluto esprimersi in latino avrebbero parlato con la lingua di Plauto") così Quintiliano, nella sua "Instituto oratoria", ci tramanda il giudizio critico di Elio Stilone, il primo grande filologo latino del secolo II a.C.
Plauto è il primo autore della letteratura latina di cui conserviamo opere intere. Egli è anche il primo scrittore che si dedica esclusivamente ad un unico genere letterario, la commedia, operando una sintesi originale della commedia nuova greca e di elementi attinti alla tradizione popolare della farsa italica. Per questo, per le sue straordinarie capacità fantastiche ed espressive, per la straordinaria ricchezza, scioltezza, potenza del suo linguaggio, per la varietà metrica, si riconoscono unanimemente i tratti più originali ed il valore più genuino della sua arte.
Già gli antichi riconoscevano nella ricchezza e nella varietà della metrica una caratteristica tipicamente plautina, lo dimostra l'epitaffio del poeta citato da Gellio (che lo aveva letto negli scritti di Varrone) dove si dice che, alla morte di Plauto: "numeri innumeri simul omnes conlacrimarunt" ("scoppiarono in pianto tutti insieme ritmi innumerevoli") La fama di Plauto fu talmente grande che centocinquant'anni circa dopo la sua morte Terenzio Varrone, occupandosi del problema dell'autenticità delle sue opere, contò ben 130 commedie che circolavano sotto il suo nome: evidentemente l'attribuzione a Plauto era una garanzia di successo che spingeva commediografi e capocomici a false attribuzioni.Varrone giudicò spurie 90 commedie, mentre riconobbe come plautine le altre 40, distinguendo al loro interno 21 commedie sulla cui autenticità tutti gli studiosi erano concordi, ed altre 19 di cui alcuni dubitavano, ma che Varrone riteneva plautine. Poichè i codici che ci conservano l'opera di Plauto contengono un corpus costituito proprio da 21 commedie, si può considerare certo che si tratta delle commedie "varroniane", sopravvissute grazie all'autorità del celebre filologo: il sigillo d'autenticità da lui appostovi fece sì che solo quelle ventuno continuassero ad essere trascritte in più copie e lette fino alla tarda antichità, così da venire poi ricopiate dagli amanuensi medievali, salvandosi dal naufragio in cui andò perduta la massima parte della produzione latina arcaica. L'analisi accurata dei testi ha portato gli studiosi ad individuare una serie di procedimenti ricorrenti, sia di tipo scenico che di tipo linguistico e stilistico, che si debbono considerare tipicamente ed originalmente plautini: - frequenti riferimenti ad usi e costumi romani: ad esempio, è frequente l'utilizzazione di similitudini e di metafore di tipo militare: il servo presenta spesso la sua lotta contro l'antagonista (padrone avaro, leone, soldato) come una battaglia o una guerra in cui egli fa parte del generale vittorioso, che sconfigge brillantemente il nemic