Eracle di Euripide
Sintesi della trama della celebre tragedia, con suddivisione tra prologo, parodo e le diverse scene (2 pagine formato doc)
(Prologo)
Il primo personaggio che appare in scena è Anfitrione, padre dell'eroe Eracle protagonista della tragedia: parla direttamente al pubblico, narrando gli sfortunati eventi che stanno affliggendo Tebe durante l'assenza di Eracle.
L'autore di tutte queste nefandezze è Lico il quale, dopo aver ucciso Creonte, padre della moglie del protagonista, Megara, e re della città, desidera impadronirsi del trono. Purtroppo questo delitto non basta: i figli dell'eroe infatti potrebbero in futuro essere potenziali ostacoli al suo governo. Costui decide quindi di uccidere non solo i bambini, ma anche la madre, che entra in scena in preda alla disperazione: ella infatti non sa se la soluzione migliore per sfuggire a questa tremenda situazione sia darsi alla fuga o aspettare nella città, nella speranza che tutto si risolva con il ritorno del marito.
(Pàrodo - I scena)
Anfitrione e il coro, che in questa tragedia rappresentano i cittadini di Tebe, la invitano a rimanere in attesa del semidio con i figli mentre sopraggiunge in scena l'usurpatore Lico, il quale annuncia agli altri personaggi le sue diaboliche intenzioni contro la famiglia di Eracle.
Anfitrione gli suggerisce di stare attento: attuando infatti il suo piano, avrebbe di sicuro scatenato un'ira dell'eroe talmente funesta da causargli le sofferenze più spregevoli in assoluto.
Lico lo sbeffeggia e ordina ai suoi uomini di preparare l'altare sacrificale: Megara e i figli saranno uccisi di lì a poco.
Il coro incita Anfitrione e la nuora a ribellarsi, ma secondo Megara non c'è ormai nessuna speranza. Eracle è alle prese con Cerbero, una bestia a tre teste che si trova nell'Ade, il regno infernale da cui nessuno prima ha mai fatto ritorno.
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Il primo personaggio che appare in scena è Anfitrione, padre dell'eroe Eracle protagonista della tragedia: parla direttamente al pubblico, narrando gli sfortunati eventi che stanno affliggendo Tebe durante l'assenza di Eracle.
L'autore di tutte queste nefandezze è Lico il quale, dopo aver ucciso Creonte, padre della moglie del protagonista, Megara, e re della città, desidera impadronirsi del trono. Purtroppo questo delitto non basta: i figli dell'eroe infatti potrebbero in futuro essere potenziali ostacoli al suo governo. Costui decide quindi di uccidere non solo i bambini, ma anche la madre, che entra in scena in preda alla disperazione: ella infatti non sa se la soluzione migliore per sfuggire a questa tremenda situazione sia darsi alla fuga o aspettare nella città, nella speranza che tutto si risolva con il ritorno del marito.
(Pàrodo - I scena)
Anfitrione e il coro, che in questa tragedia rappresentano i cittadini di Tebe, la invitano a rimanere in attesa del semidio con i figli mentre sopraggiunge in scena l'usurpatore Lico, il quale annuncia agli altri personaggi le sue diaboliche intenzioni contro la famiglia di Eracle.
Anfitrione gli suggerisce di stare attento: attuando infatti il suo piano, avrebbe di sicuro scatenato un'ira dell'eroe talmente funesta da causargli le sofferenze più spregevoli in assoluto.
Lico lo sbeffeggia e ordina ai suoi uomini di preparare l'altare sacrificale: Megara e i figli saranno uccisi di lì a poco.
Il coro incita Anfitrione e la nuora a ribellarsi, ma secondo Megara non c'è ormai nessuna speranza. Eracle è alle prese con Cerbero, una bestia a tre teste che si trova nell'Ade, il regno infernale da cui nessuno prima ha mai fatto ritorno.
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