L'altro, lo stesso di Borges: analisi

L'altro, lo stesso: analisi del libro di Jorge Luis Borges. Schema dei temi trattati e riassunto (2 pagine formato doc)

Appunto di cloegiovani

L'ALTRO, LO STESSO DI BORGES: ANALISI

L'Altro, Lo Stesso - Borges

  • I linguaggi dell'uomo sono tradizioni che racchiudono qualcosa di fatale.
    Gli esperimenti individuali sono minimi.
  • È curiosa la sorte dello scrittore. Algi inizi è barocco, vanitosamente barocco, ma dopo molti anni può raggiungere con il favore degli astri non la semplicità, che non è niente, ma la modesta e segreta complessità.
  • Più che le scuole mi ha deducato una biblioteca.
  • La radice del linguaggio è irrazionale e di carattere magico.

L'Aleph di Jorge Luis Borges: analisi

La poesia vuol tornare a quell'antica magia. Misterioso gioco di scacchi la poesia, la cui scacchiera e i suoi pezzi cambiano nome come in un sogno e sul quale mi chinerò dopo essere morto.

  • Il primo nucleo di questa raccolta è più antico di oltre 20 anni ed è formato da una sorta di appendice alle tre opere poetiche degli anni Venti (Fervor de Buenos Aires, Luna di fronte e Quaderno San Martìn) nella quale era riunita la scarsa produzione del decennio successivo alla fine dell'avanguardia ultraista.
  • Più che le scuole mi ha deducato una biblioteca" è certamente errata; il concetto che Borges intedeva esprimere e che trova riscontro in ripetutti accenni orali è infatti esattamente opposto a quello che il testo, così redatto, formula: l'educazione di Borges si dovette molto più alla ricca biblioteca del padre che non alle scuole che, tra l'altro tardivamente, frequentò.
  • Due poesie inglesi: costituiscono gli unici due testi e diti da Borges in inglese.
  • Poesia congetturale: il riferimento dantesco è al racconto della fuga e della morte di Bonconte da Montefeltro, dopo la battaglia di Campaldino.
  • Poema del quarto elemento: riferimento dei versi incipitali è al libro IV dell'Odissea che racconta di come Menelao riuscì a ottenere l'oracolo di Proteo.
  • Pagina per ricordare il colonnello Suarez, vincitore a Junin: bisnonno materno di Borges, fu un eroe delle guerre di indipendenza. Sebbene Suarez fosse cugino in secondo grado di Juan Mnauel de Rosas, che governò l'Argentina da dittatore dal 1835al 1852 preferì l'esilio e la povertà a Montevideopiuttosto che vivere a Buenos Aires sotto la tirannia.
  • Matteo XXV,30: versetto della parabola dei talenti.