Il Dolce Stil Novo
Introduzione allo studio del movimento poetico sorto in Italia nel corso del XIII secolo (4 pagine formato pdf)
IL DOLCE STIL NOVO
I DUE POLI CULTURALI: BOLOGNA E FIRENZE:
Verso la fine del Duecento un gruppo di poeti di origine e provenienza diverse diede un’interpretazione innovativa di alcuni elementi tradizionali della poesia d’amore: con i POETI DELLO STILNOVO prende forma un nuovo ideale lirico espresso con grande eleganza formale e incentrato sull’ANALISI DEGLI EFFETTI DELL’AMORE, sul suo carattere nobile e gentile, sulla figura perfetta e virtuosa della donna amata. Questo nuovo modo di fare poesia fu il punto più alto dello scambio culturale, nel corso del Duecento, tra Bologna e Firenze: la nuova poetica nacque nell’ambiente insieme filosofico e letterario di Bologna per poi affermarsi a Firenze, il più dinamico dei Comuni italiani della fine del Duecento.
BOLOGNA, SEDE DELL’UNIVERSITA’ E DELLE SCUOLE DI RETORICA PIU’ CELEBRI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE, era al centro di una fervida attività di riflessione teorica in materia di filosofia e di scienza. Accanto a questa attività scientifica, vi era una tradizione di poesia lirica legata alla produzione trobadorica e a quella siciliana. A coltivare questa tradizione fu un ristretto gruppo di rimatori, che si mossero, almeno inizialmente, nell’orbita di Guittone. Tra loro primeggiava GUIDO GUINIZZELLI, “il più grande” a detta di Dante.
Proprio con Guinizzelli incominciò a delinearsi a Bologna la nuova poetica che, innestandosi sul tronco della tradizione guittoniana, trovò perciò un clima più congeniale al suo pieno sviluppo in Toscana e propriamente a FIRENZE.
I DUE POLI CULTURALI: BOLOGNA E FIRENZE:
Verso la fine del Duecento un gruppo di poeti di origine e provenienza diverse diede un’interpretazione innovativa di alcuni elementi tradizionali della poesia d’amore: con i POETI DELLO STILNOVO prende forma un nuovo ideale lirico espresso con grande eleganza formale e incentrato sull’ANALISI DEGLI EFFETTI DELL’AMORE, sul suo carattere nobile e gentile, sulla figura perfetta e virtuosa della donna amata. Questo nuovo modo di fare poesia fu il punto più alto dello scambio culturale, nel corso del Duecento, tra Bologna e Firenze: la nuova poetica nacque nell’ambiente insieme filosofico e letterario di Bologna per poi affermarsi a Firenze, il più dinamico dei Comuni italiani della fine del Duecento.
BOLOGNA, SEDE DELL’UNIVERSITA’ E DELLE SCUOLE DI RETORICA PIU’ CELEBRI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE, era al centro di una fervida attività di riflessione teorica in materia di filosofia e di scienza. Accanto a questa attività scientifica, vi era una tradizione di poesia lirica legata alla produzione trobadorica e a quella siciliana. A coltivare questa tradizione fu un ristretto gruppo di rimatori, che si mossero, almeno inizialmente, nell’orbita di Guittone. Tra loro primeggiava GUIDO GUINIZZELLI, “il più grande” a detta di Dante.
Proprio con Guinizzelli incominciò a delinearsi a Bologna la nuova poetica che, innestandosi sul tronco della tradizione guittoniana, trovò perciò un clima più congeniale al suo pieno sviluppo in Toscana e propriamente a FIRENZE.