Gerusalemme Liberata: analisi e struttura

Descrizione dell'opera maggiore di Tasso, la Gerusalemme liberata: analisi, struttura e caratteristiche (12 pagine formato doc)

Appunto di vdavid

GERUSALEMME LIBERATA ANALISI

La Gerusalemme Liberata - Nell’opera maggiore di Tasso, “La Gerusalemme Liberata”, possiamo distinguere due diverse genesi: una storica e l’altra letteraria:
- Genesi Storica: in questa opera viene descritto l’episodio della prima crociata.
Al tempo di Tasso era ancora viva la lotta contro i Turchi; nel 1571, infatti, abbiamo la battaglia di Lepanto, battaglia che aveva tutta l’aria di essere una crociata, piena di spirito antiturco ed antimusulmano. Tasso prende la prima crociata come occasione per esaltare la forza della chiesa, come unità tra i popoli, determinata dal concilio di Trento e dalla controriforma.
Il concilio di Trento, infatti, cerca di migliorare la chiesa stessa e di farla espandere. Per Tasso, la prima crociata è motivo per sottolineare questa forza, come desiderio che la chiesa, divisa da Lutero, possa nuovamente tornare unita per essere forte davanti all’attacco dei Musulmani.
 

Gerusalemme liberata: riassunto e struttura del proemio di Tasso

GERUSALEMME LIBERATA CARATTERISTICHE

- Genesi Letteraria: quella di Tasso è una aspirazione a rinnovare il poema epico e, nel farlo, prende spunto da Aristotele per la creazione di commedie e tragedie. Ma gli stessi retori e filosofi antichi come Aristotele avevano preso in considerazione modelli e regole nello scrivere le loro opere: infatti, i modelli principali erano l’Eneide e l’Odissea di Omero, questo perché entrambi obbedivano alle regole di unità e di organicità (con unità si intendeva il fatto che ci dovesse essere un solo eroe; per organicità si intendeva il fatto che ci dovesse essere solo un tema: infatti, nell’Odissea, abbiamo il tema della nostalgia e del viaggio per tornare a casa, la nostalgia della famiglia, nell’Eneide, abbiamo invece il tema della missione da portare a termine).
Fino ad ora, era mancato un poema di questo tipo, che rispettasse le regole di unità ed organicità, alla letteratura italiana: l’Orlando Furioso, infatti, opera dell’epoca precedente al Tasso, non obbediva sicuramente a tali regole e, difatti, i nuovi retori lo deridevano per il fatto che fosse privo di un centro unificatore e che, quindi, fosse disorganizzato. Di questi tempi, infatti, abbiamo proprio la necessità di organizzare un poema tutto nuovo.
 

Gerusalemme liberata: analisi

GERUSALEMME LIBERATA PROEMIO ANALISI

Tasso scrive i “discorsi sul poema eroico”, opera in cui mostra di condividere tale necessità, opera nella quale ci indica, inoltre, le caratteristiche che, secondo lui, un buon poema epico dovrebbe possedere:
1. Il tema dovrebbe essere storico in quanto l’arte deve essere imitazione del vero; Tasso nella Gerusalemme Liberata ci parla della prima crociata (1096-1099), avvenimento né troppo lontano né troppo vicino rispetto all’epoca in cui l’autore viveva; infatti, se gli avvenimenti raccontati dal Tasso fossero stati troppo lontani, questo avrebbe potuto elidere quello che era l’aspetto leggendario, se fossero, invece, stati troppo vicini, questo avrebbe impedito all’autore di inserire di inserire qualche elemento fantastico.
 

Canto 7 della Gerusalemme liberata: analisi

GERUSALEMME LIBERATA STRUTTURA

2. Tasso sostituisce il soprannaturale Cristiano a quello Greco e Latino, il “meraviglioso cristiano”; abbiamo interventi da parte di angeli, Dio, diavolo e maghi. Attraverso il meraviglioso cristiano, Tasso trova la soluzione ad un problema che fino ad ora era rimasto insoluto: come mantenere, nel poema epico moderno, le caratteristiche storiche legate, al contempo, con quelle magiche e fantasiose. Tasso trova la risposta nella religione,trova la possibilità di mettere assieme storia e soprannaturale. Per Tasso, infatti, il cristianesimo avrebbe dato al poema storico un aspetto soprannaturale che sarebbe stato gradito ai lettori. D’altra parte, Tasso punta sul fatto che l’aspetto miracoloso si basa sulle verità di fede e quindi sul fatto che ciò che riguarda la fede è qualcosa di reale.