L'uomo è simile a Dio: analisi
L'uomo è simile a Dio: analisi del testo tratto dalla "Theologia platonica" di Marsilio Ficino (1 pagine formato doc)
L'UOMO E' SIMILE A DIO: ANALISI
Giannozzo Manetti sostiene la dignità dell’uomo in virtù della capacità di scegliere e quindi di essere il responsabile della propria condotta di vita, caratteristica che lo rende distinto e superiore da tutte le altre creature.
Marsilio Ficino in realtà soverchia la posizione del Manetti proseguendo nello sviluppo della stessa tematica. Nel frammento tratto dalla “Theologia Platonica” intitolato “L’uomo è simile a Dio”, l’autore mette a confronto l’uomo con le altre creature dell’universo per poi trarre delle conclusioni, sintetizzate nel titolo. Egli ci presenta gli animali come fatalmente ridotti all’esercizio di un’unica arte per via della propria natura: esemplifica quanto detto citando l’incapacità da parte di questi di progredire nella propria “attività costruttiva”, in contrasto con la possibilità, di cui invece l’uomo dispone, di ideare molteplici arti, esercitandole secondo la propria volontà. L’uomo ha pertanto il potere di plasmare quanto lo circonda perfezionandolo.Marsilio Ficino: riassunto
L'UOMO E' SIMILE A DIO: SPIEGAZIONE
Ciò che egli corregge viene denominata dall’autore “natura inferiore”, ovvero quella delle forme di vita inferiori all’uomo: afferma dunque che le creature ad essa appartenenti necessitano dell’aiuto della stessa, quando invece l’uomo ne possiede in minor quantità giacché in grado di fornirsi quelle difese da sé, che sono, tra l’altro, maggiormente proficue. Infatti, è dalla natura inferiore stessa che estrae il materiale grezzo, che poi modella assecondando le proprie necessità: l’uomo si procura il cibo da sé, così come produce abiti, alloggi, armi, ecc. È manifesta quindi la sorta di indipendenza che l’uomo così consegue: non si limita ad avvalersi di quanto offertogli in natura, ma appunto lo scolpisce secondo la propria volontà. È questa una dote preclusa ai bruti, ovvero gli esseri inferiori. La civilizzazione è il prodotto della manodopera umana, elogiata con toni solenni dall’autore a sostegno della propria tesi. Tale tesi paragona il ruolo dell’uomo nel mondo a quello del Dio: questi, infatti, si cura di ogni cosa ed è onnipresente. Similmente l’uomo opera, e si serve di quanto messo a sua disposizione per soddisfare le sue volontà, sbizzarrendosi adoperando la propria fantasia.