Politica e cultura nell'età napoleonica: riassunto
Breve riassunto sulla politica e cultura nell'età napoleonica, la crisi dell'Illuminismo e gli inizi del preromanticismo (4 pagine formato doc)
POLITICA E CULTURA NELL'ETA' NAPOLEONICA
Cultura e letteratura dell'età napoleonica.
Crisi dell'Illuminismo. Non si può fare una divisione fra l'Illuminismo e le idee del preromanticismo perchè come dice il Fubini, spesso si trovano idee preromantiche in alcuni scrittori illuministi (Alfieri o Cesarotti). Questo si ha perchè l'illuminismo, che fu detto dei "lumi" della ragione, alla fine volle quasi fuggire dalla stessa ragione e forse ancora prima di Rousseau, amò parlare di sentimento e di passione, sognando la natura contro la ragione, prima lodata. Certo, alla fine del '700 queste idee venivano sentite ancora in modo superficiale, ma l'illuminismo finisce proprio con questo contrasto fra natura e ragione. Questa crisi dell'illuminismo che va dalla fine del '700 all'inizio dell'800, grazie al rinnovamento dell'illuminismo e al Classicismo, si arricchisce di una seria moralità, umanità, socialità e di un serio aspetto sentimentale, dando origine alle idee preromantiche ed anche al Neoclassicismo.Sturm und drang: significato e caratteristiche
ETA' NAPOLEONICA LETTERATURA
La tragedia storica di questo periodo sta proprio in questa crisi, quando si passa dalla ragione al sentimento, dal liberalismo nazionale al cosmopolitismo e si vide l'età dei lumi finire nel sangue e nelle stragi, e il sogno di libertà nella tirannide e nelle continue guerre di Napoleone. Questa crisi si ha non solo in letteratura ma anche nella società, nella politica, nelle arti, e Napoleone diventò simbolo rappresentante di questa crisi, perchè rappresentando l'il luminismo e la Rivoluzione borghese egli visse, senza riuscire a risolverla, la tragedia storica dei due periodi: il '700 e l'800, (5 Maggio, Manzoni), tra i quali fu come un arbitro. Egli portò in tutta Europa le idee di libertà e di progresso e la letteratura volle pure parlare di queste nuove idee di libertà sociale (cultura impegnata e reale, Parini e Alfieri). L'aspetto più importante di questa crisi è la letteratura malinconica, sepolcrale, perchè si è ormai stanchi di razionalismo e di ottimismo (nell'illuminismo), in quanto si è vista la loro falsità ed è per questo che gli scrittori sognarono cose opposte come la malinconia e i toni lugubri della notte. (Ossian, antico poeta che parlava di poesia lugubre).
ETA' NAPOLEONICA: NEOCLASSICISMO
NEOCLASSICISMO. Il Neoclassicismo è un movimento che si ispira alla bellezza classica antica e si ha nelle arti figurative, nell'architettura e anche nella moda. Neoclassicismo vuole dire Nuovo Classicismo, cioè un contenuto nuovo in una forma antica. In Europa si ha in età napoleonica, fra il '700, l'800. Questo amore per l'antichità fu rafforzato soprattutto da Winckelmann, studioso austriaco che scrisse -La storia dell'arte dell'antichità- ed anche degli scavi di Pompei ed Ercolano. Questo studioso affermava che la bellezza perfetta era quella greca; (il miglior modello è l'Apollo di Fidia, artista greco), e diceva anche che per avere l'ideale di bellezza artistica bisogna prendere le parti più belle della natura e metterle insieme. I neoclassici, quindi, consideravano la bellezza come qualche cosa di puro, armonioso, e sereno (mito della Grecia, o Ellade). In Italia, i maggiori rappresentanti del Neoclassicismo furono i poeti Monti e Foscolo e lo scultore Canova, autore delle "Tre Grazie".