Il Seicento in Italia: riassunto

Il Seicento: riassunto della situazione italiana. Contesto storico, culturale, artistico e centri di produzione della cultura nel Seicento

Il Seicento in Italia: riassunto
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Il Seicento

Il Seicento: riassunto
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Il Seicento è definito agli storici il secolo di ferro, un secolo caratterizzato da grandi guerre, dei contrasti sociali, delle rivolte (contadine), dalle carestie, dalle pestilenze. Ma viene chiamato anche secolo d'oro perché nonostante la presenza di molto oro si determinano problemi a livello economico (processo inflazionistico) che portano a numerosi contrasti sociali.

Il Seicento: contesto storico

Il Seicento è un secolo caratterizzato da aspri conflitti e numerose trasformazioni. L'impero spagnolo perde potere e così in Europa emerge la potenza della Francia, che porta una trasformazione profonda al quadro geopolitico del mondo. La pace di Vestfalia del 1648, che pone termine alla guerra dei Trent'Anni, sancisce la sconfitta dell'Impero asburgico e della Controriforma politica e pone la tolleranza religiosa come base della convivenza tra gli Stati europei. 

Così ogni singolo suddito ha la possibilità di scegliere a quale fede appartenere, si apre così l'affermazione di quelle libertà individuali che caratterizzano l'organizzazione delle città più progredite.
I popoli del bacino del Mediterraneo giunsero più lentamente alla realizzazione di un assetto sociale e di strutture economiche moderne e democratiche, a causa del ritardo accumulato in quei decenni.

La vittoria della Francia, lo sviluppo dell'Inghilterra e dell'Olanda posta nel Centro Europa il baricentro politico del continente del mondo, dimostra la supremazia di nuovi modelli di vita sociale e di organizzazione politica. Alla base degli Stati moderni sta l'esperienza dello Stato di Luigi XIV (centralizzato, assoluto ma laico) e il modello della monarchia costituzionale inglese (monarca = garante della legge di fronte a ogni suddito).

L'ininterrotta catena di guerre, che insanguinarono l'Europa per tutta la prima metà del secolo, fu la causa principale della terribile crisi economica che afflisse l'intero secolo. La scarsità di risorse alimentari e il pericolo costante di carestie, connesse con numerose pestilenze, furono all'origine di rivolte popolari e ciò portò al mutamento dei rapporti tra i vari ceti sociali e tra questi e il sovrano.

Gli esempi di soluzione positiva dei tragici problemi posti dalla crisi economica e dal perenne stato di guerra, vanno ricercate nei paesi destinati ad uscire vincitori: l'Olanda, l'Inghilterra e la Francia. La guerra d'indipendenza condotta dagli Olandesi contro l'Impero spagnolo ebbe successo perché la popolazione si schierò tutta compatta. L'alleanza tra nobiltà terriera e grandi mercanti dette vita a un governo repubblicano.

La Francia diventerà uno Stato centralizzato e assoluto, ma tendenzialmente laico. Il monarca per limitare il potere di un alleato forte come la nobiltà, affida a dei funzionari di nomina regia, tutte le funzioni che assicurano l'esercizio del potere statale su tutto il territorio. Questa macchina amministrativa permette al monarca che si pone come istituzione indipendente dalle pari, di disporre di notevoli entrate che destina sia alle spese militari sia all'incremento dello sviluppo economico del paese. Perciò non deve stupire che la Francia di Luigi XIV subentri alla Spagna.


In Spagna il potere continua ad essere legato a criteri antiquati e l'energica pressione fiscale esercitata sui domini per finanziare le spese militari non assicurò la vittoria e inaridì le fonti delle risorse.

Il Seicento in Italia

La vita economica italiana era basata, fin dall'età comunale, sulle attività commerciali e finanziarie, bancarie e assicurative, sul controllo del traffico marittimo tra Europa, Africa e Oriente. La situazione cambiò con il Trattato di Cateau-Cambresis, poiché i territori italiani caddero sotto il dominio spagnolo e così l'Italia subì un declino.

La conquista delle colonie americane e l'apertura della nuova rotta delle Indie avevano fatto spostare i traffici dal Mediterraneo all'Atlantico, così che le città marinare italiane furono poste in secondo piano. La scarsità di capitali impedì di tenere testa alla concorrenza degli Olandesi, dei Portoghesi e degli Inglesi. La riduzione del commercio italiano fu resa inarrestabile dall'aumento del costo di produzione dei manufatti di lana e seta destinati all'esportazione, tanto da determinare l'uscita dei prodotti italiani dal mercato.

In queste condizioni i capitali italiani ancora disponibili si riversarono sull'acquisto di proprietà agricole. Molti erano costretti al vagabondaggio e all'accattonaggio e le rivolte causate dalle disperate condizioni di vita non fecero che aggravare i rapporti tra i meno abbienti e la classe dirigente. La spaccatura era ormai profonda e iniziavano a maturare le prime idee di ribellione alla dominazione spagnola.

Tra le zone che mantennero la propria autonomia, troviamo: 

  • La Repubblica di Venezia, che diventò una delle poche città oasi della tolleranza ideologica all'interno della cristianità della Controriforma. Padova rimase uno dei centri intellettuali più aperti ai nuovi sviluppi del pensiero laico e religioso.
  • Il Ducato di Savoia, che sviluppa una politica di alleanze che privilegia tra Francia e Spagna quella che meno minacci l'autonomia dello Stato.

La rifeudalizzazione limitò in Toscana la portata innovatrice della politica di accentramento e di realizzazione promossa dai Medici. Firenze perduta l'egemonia economica e finanziaria si avviava a perdere la preminenza anche in campo culturale, soppiantata da Roma. Nel Seicento la città di Roma conobbe un periodo di splendore e di profondo rinnovamento urbanistico e architettonico, che fa della città la capitale indiscussa del Barocco.

Centri di produzione culturale

Le corti

Le corti italiane vivono un ridimensionamento delle risorse che i principi italiani sono in grado di destinare alla vita culturale. Le funzioni che erano state del cortigiano rinascimentale sono ora affidate ad intellettuali con competenze specifiche e il compito di creare un'immagine positiva del principe adesso è affidato al pittore o all'architetto, il quale ha il compito di dimostrare l'efficienza e la grandiosità dell'operato.

La Chiesa

La politica culturale della Chiesa era indirizzata a controllare le novità culturali emerse in inizio di secolo. Le condizioni di sicurezza che la sistemazione ecclesiastica offriva agli intellettuali del tempo fece crescere, specialmente nei decenni centrali del secolo, il numero dei chierici. Sottoposti nella loro opera a condizionamenti non più gravi di quelli imposti ai laici nelle corti, essi avevano però il vantaggio di godere una maggiore stabilità e di essere inseriti in una struttura prestigiosa.

L'editoria

Nel corso del Seicento il mercato librario verrà restringendosi. La Chiesa controllava la produzione di libri e nel corso del secolo si riduce la produzione di opere storiche, filosofiche e politiche, mentre si vede un'intensa fioritura di opere letterarie, per esempio romanzi in prosa. Il Seicento vede infatti la nascita delle opere prodotte per un ampio pubblico, di collocazione medio-bassa. 

Il Seicento in lettaratura

Il teatro nel Seicento
Fonte: istock

Nel Seicento la fa da padrone il barocco: questo termine, secondo alcuni studiosi, deriverebbe dal portoghese "barroco", indicante una perla irregolare, non sferica; secondo altri è da ricercarsi nel termine "baroco", usato nella filosofia scolastica per indicare un particolare tipo di procedimento logico. Il termine Barocco viene riferito all'arte e alla sensibilità del Seicento soltanto un secolo dopo, per mettere in evidenza il suo amore per la bizzarria e l'irregolarità. Nel barocco l'arte figurativa preferisce, alla produzione di oggetti, la finzione. Sulla finzione è basata, inoltre, una vasta produzione teatrale.

Lirica barocca

La lirica barocca è una lirica che opera una rottura con l'equilibrio e la compostezza. La poesia vuole essere il superamento degli schemi classici e dei principi previsti dalla poetica di Aristotele. Le liriche vengono scritte all'interno delle corti e i maggiori esponenti sono: il Marino, il Tesauro e il Tassoni.

Romanzo e novella

La differenza romanzo e novella:

  • la novella è un genere narrativo in prosa che si sviluppa nel '200,
  • il romanzo nasce nel '600 ed è caratterizzato da un intreccio molto complesso. 

Il teatro

Nel Seicento il teatro è un insieme di forme artistiche: teatro tragico, commedie, melodramma. Il teatro è una dimensione tipicamente barocca, che si collega alla poetica della meraviglia

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