La nascita del Purgatorio, Le Goff: riassunto
Riassunto dettagliato del libro "La Nascita del Purgatorio" di Jacques Le Goff (50 pagine formato docx)
LA NASCITA DEL PURGATORIO LE GOFF: RIASSUNTO
La nascita del purgatorio di Jacques Le Goff.
Parte I
Gli aldilà prima del purgatorio
Le tre vie indù.
Nell’India antica, alla fine del periodo vedico compaiono le prime Upanisad (secolo VI a.C.
L'uomo medievale di Le Goff: riassunto
COME NASCE IL PURGATORIO DIVINA COMMEDIA
Iran: il fuoco e il ponte.
In Iran, quel che soprattutto colpisce nelle dottrine e nelle immagini dell’aldilà è l'onnipresenza del fuoco. Alcuni tratti dell’escatologia zoroastriana presentano però caratteri che, senza certo aver influenzato direttamente le concezioni cristiane che condurranno al Purgatorio. Il primo è l’esitazione tra un’interpretazione paradisiaca e un’interpretazione infernale del luogo di soggiorno dei morti prima del giudizio. Vi è poi la presenza di un ponte che collega la terra al cielo, e sul quale il defunto si impegna in una prova di forza e di destrezza che ha altresì un certo valore morale. Esiste infine per le anime un luogo intermedio.Egitto: L’immaginario infernale. L’idea di un giudizio dei morti è in Egitto molto antica. L’inferno degli egizi era particolarmente impressionante e raffinato. Si trattava di un’immensa regione con mura e porte, paludi fangose e laghi di fuoco intorno a stanze misteriose. I castighi erano numerosi e severi, e le pene colpivano sia i corpo sia le anime. Fisiche e morali, erano segnate dalla lontananza dagli dei. Una sensazione prevalente era quella di clausura e di prigionia. Le pene erano cruente, e castighi comminati col fuoco numerosi e terribili. I «ricettacoli» formavano un complesso sistema di alloggiamenti. Presso gli antichi egizi non esistette però un purgatorio.
Il purgatorio infernalizzato che si troverà nella cristianità medievale sarà nutrito dell’eredità egizia.
Purgatorio: Canto 1: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 3: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 4: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 5: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 6: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 11: testo, parafrasi e figure retoriche | Canto 21: testo, parafrasi e figure retoriche
STORIA DEL PURGATORIO
La discesa agli Inferi in Grecia e a Roma. L’antichità greca e romana ha recato qualche contributo alla visione cristiana dell’aldilà attraverso il tema delle discese agli inferi. Tale tema, che si ritroverà in Gesù Cristo, è frequente nell’antichità greca: Orfeo, Polluce, Teseo ed Ercole sono discesi nella dimora delle ombre. Una delle più celebri tra queste catabasi è quella di Ulisse nel libro XI dell’Odissea. Se ne possono desumere alcuni elementi geografici generali che si ritroveranno nella genesi del Purgatorio, un’isola (quella di Circe), una montagna a picco sul mare, scavata da grotte, un episodio di discesa nell’Averno dall’atmosfera veramente infernale, e l’evocazione dei morti, che non si ritroverà nel cristianesimo ufficiale, poiché toccherà soltanto a Dio far eventualmente apparire alcuni morti del Purgatorio a taluni viventi.
Una filosofia della reincarnazione: Platone. La dottrina platonica è dominata dall’idea che vi sia nella colpa una parte di volontà, e dunque di responsabilità, e una parte di ignoranza, che può essere cancellata solo attraverso un procedimento complesso. La sorte delle anime dipende dunque al tempo stesso dalla loro scelta e da un giudizio degli dei.
Il destino dei morti assume normalmente la forma di reincarnazioni scelte più o meno liberamente dal defunto, ma può essere modificato o interrotto dall’intervento degli dei. I cattivi possono sia essere sottoposti a metamorfosi degradanti, passando nel corpo di uomini di bassa condizione sociale o in quello di animali ripugnanti, sia essere condannati dagli dei ai castighi dell'inferno. Quanto a coloro che hanno raggiunto l’ideale platonico, vale a dire la filosofia, e che l’hanno praticata, essi pervengono alla contemplazione perfetta, nella maggior parte dei casi nelle «isole dei beati».