Niccolò Macchiavelli, Principe, XV
Transcodificazione per iscritto Le qualità del principe (1 pagine formato doc)
Untitled p425 T7.19 Transcodificare per iscritto Le qualità del principe (Niccolò Macchiavelli, Principe, XV) (Di quelle cose per le quali gli uomini, e specialmente i principi, sono laudati o vituperati) Resta da esaminare il comportamento che deve tenere il principe in pubblico e in privato.
Visto che in molti hanno scritto a questo proposito, spero di non essere ritenuto presuntuoso, in quanto mi allontano moltissimo dalle impostazioni degli altri, dato che la mia intenzione è quella di scrivere qualcosa di utile per chi la può capire, perciò mi è sembrato conveniente iniziare dalla realtà effettiva delle cose, piuttosto che all'immaginazione ideale di essa. In molti hanno idealizzato repubbliche e principati mai esistiti davvero. Perché c'è tanta distanza tra come si vive e come si dovrebbe vivere che se uno lasciasse ciò che fa per seguire ciò che si dovrebbe fare, presto lo coglierebbe la rovina, e non il benessere: perché chi vuole fare il buono in ogni situazione obbligatoriamente va in rovina tra i tanti che sono malvagi. Se un principe vuole rimanere tale, deve usare o non usare la sua bontà a seconda del contesto. Tralasciando dunque l'idealizzazione di un principe, e parlando delle cose reali, dico che quando si parla di uomini, soprattutto di principi, per la loro posizione elevata, sono valutati per alcune di queste qualità che arrecano loro o biasimo o lode. Uno viene ritenuto generoso, l'altro avido; uno donatore, l'altro avido; uno crudele, l'altro pietoso; infedele o fedele; uno debole e vile, l'altro intrepido e coraggioso; uno cordiale, l'altro tracotante; uno dissoluto, l'altro disciplinato; uno probo e puro, l'altro scaltro; l'uno intransigente, l'altro possibilista; serio o superficiale; uno religioso l'altro scettico, et cetera. Io so che ognuno ritiene che sarebbe apprezzabile trovare le qualità buone tra quelle descritte: ma, siccome non si possono avere né interamente esaminare a causa della limitatezza della condizione umana, è bene essere tanto prudente da saper sfuggire da quelle che gli farebbero perdere lo stato, e stare in guardia da quelle che non glielo farebbero perdere, se gli è possibile: altrimenti, se non può farne a meno, vi si può abbandonare con meno riguardo. Tuttavia non si deve preoccupare della cattiva reputazione che potrebbe derivare dall'abbandonarsi ai vizi necessari per salvare lo stato: poiché se tutto è sotto controllo, si troverà qualcosa che sembrerà virtù, ma seguendola potrebbe portarlo alla rovina; e qualcun'altra che sembrerà vizio,e seguendola ne conseguirà la sua tranquillità e la sua buona condizione.