La sera del dì di festa: parafrasi e di cosa parla

La sera del dì di festa appartiene ai Piccoli Idilli e fu composta da Leopardi nel 1820. Parafrasi per capire di cosa parla la poesia La sera del dì di festa (1 pagine formato doc)

Appunto di leigh

LA SERA DEL DI DI FESTA: PARAFRASI E DI COSA PARLA

Parafrasi La sera del dì di festa di Giacomo Leopardi. La notte è dolce e chiara e senza vento, e la luna sta quieta sopra i tetti e in mezzo agli orti e da lontano rivela ogni montagna.

O donna mia nelle strade non c’è più nessuno, e dai balconi la lampada traspare fiocamente.
Tu stai dormendo poiché ti sei addormentata subito (il sonno ti ha colto velocemente) nelle tue calme stanze; e niente ti preoccupa e non pensi neanche che grande ferita mi hai aperto nel petto. Tu dormi: e io mi affaccio per salutare il cielo, che allo sguardo sembra buono e la natura eterna che tutto può fare e che mi ha creato per soffrire.
La natura mi disse: a te nego anche la speranza e tu potrai solo piangere (e i tuoi occhi brillino solo di lacrime). Questo giorno di festa; ti riposi dai divertimenti e forse nel sogni ti ricordi a quanti ragazzi sei piaciuta e quanti ragazzi sono piaciuti a te. Io non spero che nei tuoi pensieri ci sia anch’io. Intanto mi butto a terra, gridando e commuovendomi chiedo quanto mi resti ancora da vivere.

La sera del dì di festa: di cosa parla


LA SERA DEL DI DI FESTA
: DI COSA PARLA

Oh giorni orrendi della giovane età. Ahi per la strada sento non lontano il canto solitario dell’artigiano che a tarda notte dopo i divertimenti torna alla sua povera casa, e crudelmente mi commuovo a pensare come tutte le cose al mondo passino senza lasciare un ricordo (una traccia) Ecco il giorno festivo è finito e a questo giorno succede il giorno comune e il tempo porta via ogni vicenda umana. Dove sono le voci dei popoli antichi? E il grande Impero di Roma e il rumore delle armi che attraversò la terra e l’oceano?
Tutto il mondo è in pace e in silenzio, non si parla più dei popoli antichi e di Roma
Nella mia giovinezza, quando si aspetta ardentemente il giorno di festa, dopo che il giorno di festa era passato io sofferente non riuscivo a dormire e mi stringevo ai cuscini e tarda notte si sentiva un canto che si allontanava (che moriva) a poco a poco e allora come oggi mi si stringeva il cuore.

La sera del dì di festa: analisi