Le Georgiche di Virgilio: spiegazione e riassunto

Spiegazione e riassunto delle Georgiche di Virgilio (2 pagine formato doc)

Appunto di anton3llina

VIRGILIO GEORGICHE: SPIEGAZIONE E RIASSUNTO

Georgiche (Geo=Terra).

Virgilio scrisse quest’opera in un periodo completamente diverso differentemente dalle bucoliche dal 39 al 30 a.C. Lo scenario politico infatti era mutato infatti erano terminate le guerre civili e sia Ottaviano che Antonio cercavano di trovare un accordo tra loro che si concluse con l’avvento sulla scena politica di un unico uomo, Ottaviano. Quest’ultimo iniziava a consolidare il suo potere cercando consenso tra gli intellettuali.
Inoltre differentemente da quando scrisse le Bucoliche, vi era il circolo di Mecenate e la grande amicizia nata tra i due personaggi (Mecenate e Virgilio). All’interno del programma di Ottaviano vi era un tentativo per cercare di ritornare alle tradizioni e di riportare i romani  a lavorare le terre, occuparsi dell’agricoltura. Le continue guerre civili avevano contribuito a far scomparire la classe dei proprietari terrieri con il diffondersi in maniera preponderante del latifondismo (i contadini erano chiamati a fare la guerra, di ritorno trovavano le terre incolte e per sopravvivere erano costretti a venderle ai grandi proprietari terrieri, che ne accumulavano sempre di più). Il latifondismo non favoriva la ricchezza agricola e per questo Augusto tendeva a far rinascere la categoria sociale dei piccolo proprietari terrieri. Per sollecitare questo  suo disegno chiese, tramite Mecenate, l’aiuto di Virgilio, il quale si accinse a scrivere l’opera per “i dolci teneri ordini di Mecenate”. Virgilio scrisse l’opera sia per committenza ma anche per sua volontà proprio come l’Eneide.

Vita e opere di Virgilio: riassunto

LE GEORGICHE DI PUBLIO VIRGILIO MARONE

Il titolo tuttavia non era originale in quanto già esisteva nel mondo greco dove fu introdotto da Esiodo, il quale scrisse un’opera di simile natura con tale titolo. Esiodo, per la sua tendenza ad umanizzare la natura, rappresentava il modello più vicino al modo di sentire di Virgilio, ma vi erano anche come modelli Arato di Soli (modello anche di Lucrezio, nel de rerum naturam con i phenomena), la letteratura alessandrina,  Callimaco ed Euforione (neoterismo, alla base della sua formazione culturale). L’influenza di Callimaco e degli alessandrini traspariva dalla tecnica dell’exfrasis, consistente in degli excursus, inserti, che si rifacevano alla mitologia o a fatti storici, cioè in una storia nella storia. Questa tecnica veniva adottata per fare sfoggio della propria doctrina, cioè del proprio sapere e perizia stilistica, differentemente da Virgilio che non ha bisogno di sfoggiare la sua doctrina ma rientrava sempre nella tematica che stava trattando. Nelle georgiche rientra anche la mitologia ma sempre in attinenza a ciò di cui parlava e non per sfoggio di doctrina.
Per i modelli della letteratura latina vi era il De Agricoltura di Catone con la differenza che Vigilio rendeva la natura umanizzata, vicina a tutti gli elementi della natura (uomini, piante, animale) mentre Catone scrisse un manuale  che doveva essere utilizzato per coltivare bene la terra. Inoltre l’atteggiamento di Catone nei confronti degli schiavi era molto rigido ed intransigente mentre Virgilio si mostrava vicino a questi ultimi (Virgilio era vicino a tutti gli esseri della natura). Altro modello era il De rerustica di Varrone, altro manuale, in cui compariva una sensibilità più vicina  a quella virgiliana. Infine, l’ultima fonte, era Lucrezio.