Orfeo ed Euridice Virgilio

analisi e traduzione (2 pagine formato doc)

Appunto di silviofio
Untitled Il passo seguente è tratto dalla parte finale del IV libro in cui vengono narrati due miti: il mito di ARISTEO (un pastore che ha perso le api) ed il mito di ORFEO, un cantore, ed Euridice la ninfa di cui egli era innamorato.
- catabasi Orfeo scende nell'Ade avendo la possibilità di recuperare l'anima dell'amata senza però voltarsi a guardarla altrimenti ella scomparirebbe per sempre. In questa georgica è evidente l'influenza alessandrina e neoterica innanzitutto per la scelta della tipologia di storia (amore infelice) , per l'aggancio eziologico in quanto la storia di Orfeo spiega perché Aristeo ha perso le api , e per la tecnica usata al fine di concatenare le storie quale la tecnica alessandrina dell' EKPHRASIS detta anche TECNICA DELL'INCASTRO. L'episodio è dunque considerato un epillio , cioè un breve poema mitologico- erotico di matrice tipicamente ellenistica e la contrapposizione tra le due storie narrate è molto forte: la storia di Aristeo si conclude positivamente in quanto egli segue perfettamente i precetti divini e riesce a recuperare le api, mentre quella di Orfeo non ha un lieto fine in quanto egli fa prevalere l'amore sui precetti divini causando la perdita definitiva del suo bene più prezioso, ovvero l'amata.
Il vate (il dio in questione è Proteo , dio del mare dotato di capacità profetiche a cui si rivolge Aristeo per avere informazioni circa i suoi sciami dispersi) rispondendo a queste richieste roteò (intorqueo ,es, intorsi, ere) gli occhi accesi da una luce azzurra e digrignando fortemente i denti , così aprì la bocca ai Fati : “ non ti perseguitano (exerceo, es, ercui, ercitum,ere) le ire di nessun dio , una grande colpa è stata commessa , certamente non ti suscita questa punizione l'infelice Orfeo per colpa tua , a meno che non si oppongano i fati ( valore limitativo) e infierisce duramente a causa della moglie che gli è stata strappata/portata via (rapta part. Cong) - la colpa e la punizione a cui si allude è perché Aristeo era innamorato di Euridice e la tormentava e inseguiva ovunque- . Ella dunque, mentre ti sfuggiva a precipizio lungo i fiumi, ragazza destinata a morire , non vide nell'erba alta davanti ai piedi un grosso serpente che stava a guardia della riva. Allora il coro concorde delle Drìadi (ninfe dei boschi) riempì di clamore le cime dei monti - i monti altissimi- (impleo, es,evi,pletum,ere) piansero (fleo,es,flevi,ere) le cime del Rodope (monte della Tracia, patria di Orfeo) e l'alto Pangeo (altro monte) , la terra guerriera di Reso (re della Tracia narrato nell'iliade che partecipò alla guerra di troia) , i Geti e l'Ebro (rispettivamente una popolazione della Tracia ed un fiume di questa terra), l'Attica Orizia (figlia di un re ateniese portata in Tracia).- evidente il gusto alessandrino per l'erudizione con questi riferimenti precisi e poetici alla terra del protagonista- Egli, consolando il triste amore con la cava cetra (ricavata dal guscio di una testuggine - METONIMIA-) , cantava te, dol