Carme 101 di Catullo: analisi
Analisi dei contenuti e dello stile del carme 101 di Catullo (2 pagine formato doc)
CARME 101 CATULLO: ANALISI
DISTICO ELEGIACO [terzo gruppo del liber “epigrammi”…48 carmi…tutti distici elegiaci, ovvero esametro più pentametro, il pentametro è introdotto da Catullo]
Il carme 101 è uno dei più importanti e ricchi di pathos del liber catulliano, dal tono solenne e molto intenso.
Carme 101 di Catullo: traduzione, metrica e figure retoriche
CARME 101 CATULLO: ANALISI METRICA
Degli altri familiari o amici Catullo non parla molto, ma si sa attraverso fonti indirette che non aveva rapporti facili, anzi, verso alcuni personaggi come ad esempio gli amici del padre, o Cesare e Cicerone, mostra una certa ostilità, tanto da presentare nel Liber attacchi e spunti polemici nei loro confronti. Nonostante ciò per il poeta, appartenente alla corrente poetica dei neoteroi, l’amicizia è valore di fondamentale importanza e non deve essere subordinato alla politica. Altri temi sono quelli del rito funebre, del pianto, della morte del fratello, del colloquio con le ceneri e della rassegnazione nei confronti del destino, temi che verranno ripresi da anche da Foscolo nel sonetto del 1802 “In morte del fratello Giovanni” e che vengono sviluppati principalmente attraverso alcuni vocaboli appartenenti al lessico rituale (come in questo caso inferias, munus, more parentum, etc). Il poeta è quindi davanti al tumulo per colloquiare con ilo fratello che non risponderà: c’è rassegnazione nelle sue parole, rassegnazione che culminerà con un “ave” “in perpetuum”, un addio per sempre. Nell’incipit, lo stesso che verrà poi utilizzato da Foscolo e probabilmente anche da Virgilio nell’Eneide (“quas ego te terras et quanta per aequora vectum accipio”) viene ripreso un modello epico: l’Odissea di Omero. Catullo afferma di essere giunto per porgere al fratello “has miseras inferias”, queste tristi offerte dopo aver viaggiato per molte terre e molti mari. L’aggettivo “miser” è molto usato dal poeta (cfr. “Miser Catulle, desinas ineptire..” VIII), mentre “inferias” è termine tipico del linguaggio rituale ed erano propriamente le offerte rituali (olio, miele, acqua, latte) che venivano versate sulla tomba. L’importanza della parola è suggerita anche dalla sua posizione metrica: viene infatti ripetuta due volte e si trova sempre alla fine di un pentametro.