Prima Catilinaria di Cicerone: riassunto e commento
Riassunto e commento con cenni storici della prima Catilinaria di Cicerone (3 pagine formato doc)
PRIMA CATILINARIA RIASSUNTO
Relazione sulla prima Catilinaria di Cicerone.
Cicerone attacca il discorso inveendo contro Catilina, chiedendogli fino a quando continuerà il suo gioco pensando d’imbrogliare il senato e abuserà della loro pazienza. Sostiene che tutti sanno delle sue nefandezze, delle sue trame contro il senato, ma nessuno faccia nulla. Richiama i tempi passati in cui il senato era più forte, cita per esempio il pontefice massimo Publio Scipione, che uccise Tiberio Gracco poichè attentava alla stabilità dello stato e Servilio Ahala, che assassinò S. Melio, che mirava a sovvertire le istituzioni. Si meraviglia di come nessuno abbia il coraggio d’arrestarlo o di come si abbia già fatto sparire il decreto che permette d’eliminarlo.Accusa lo Stato di fiacchezza ed inettitudine. Dichiara l’esistenza d’un accampamento adunato in Etruria pronto a ribaltare il governo capitanato da Catilina. Si chiede come si possa permettere che giri ancora liberamente in senato: pur avvertendo il pericolo si preferisce far finta d’ignorarlo e alcuni in senato segretamente lo sostengono. Cicerone stesso non si decide ad intervenire con un’azione definitiva nei confronti dell’accusato, ma per un motivo ben preciso. Lo minaccia implicitamente di morte nel caso non si decidesse a mutar piani e ad abbandonar i suoi intenti.
Catilinarie 1 e 2 di Cicerone: riassunto
PRIMA CATILINARIA ANALISI DEL TESTO
Rafforza la dimostrazione della sua piena consapevolezza dei piani nemici facendo riferimento ad alcune esperienze personali: pattugliamenti, dichiarazioni personali d’allarme in senato… Ritorna poi volutamente a una notte in particolare, quella appena passata, in cui i membri della congiura s’eran riuniti a casa di M. Lecca per trovare un accordo e accenna al tentato omicidio della sua stessa persona da parte di due mandanti di Catilina.
Sprona il suo nemico ad abbandonare la città, epurarla da lui e i suoi compagni e a smantellare l’accampamento manliano.
All’inizio Catilina tentava d’attaccare esclusivamente Cicerone e lui s’era difeso con presidi privati per non provocare lo stato d’allerta, ma ora attacca lo Stato intero. L’oratore la definisce una cosa tanto grave che se lo provocherà ancora non rispettando il suo ordine, ricorrerà, come minimo ad esigliarlo.
Si domanda cosa ancora lo trattenga in città dal momento che ormai è odiato da tutti. Poi lo dipinge come un uomo senza scrupoli, imperturbabile, malvagio, sacrilego, perverso, osceno, disonorevole, disonesto, delittuoso, libidinoso, grande esperto in corruzione, uxoricida, sperperatore dei propri beni senza ritegno, irrispettoso della legge, della giustizia e persino dei propri genitori, visto che sta già pensando al matricidio.
PRIMA CATILINARIA COMMENTO
Catilina è, a suo avviso, simile a una bestia in impulsività, follia, inciviltà, in quanto mancanza del senso delle norme sociali e civili, nella resistenza alla fame ai climi avversi, alle veglie notturne… Sembra un po’ un personaggio romantico: mostruoso, oscuro e doppio, un avo di Dracula. Ad ogni modo lo mette in luce come un terribile pericolo per lo Stato, non meno temibile della peste.
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