De vera Religione
Relazione approfondita dell'opera scritta da S. Agostino che chiude il periodo delle opere giovanili (4 pagine formato doc)
Il
De vera religione è opera importante e centrale nella
produzione letteraria agostiniana.
Tuttavia con il passare degli anni, Agostino si accorse che la razionalità promessa dai manichei rimaneva per lo più solo conclamata: nella pratica i loro insegnamenti erano pieni di affermazioni e presupposti che dovevano essere creduti e la loro ratio si riduceva a semplice elemento di copertura di un sostanziale dogmatismo.
Agostino scrive il De vera religione con lo scopo preciso di dimostrare quanto e come la vera religione, ossia il cristianesimo, "sia sicura di fronte a costoro" e regga, vincendolo, il confronto.
Il De vera religione si presenta, pertanto, come una sintetica e convincente riflessione sulla natura del cristianesimo, volta mostrare la convenienza della religione vera agli uomini del suo tempo e, soprattutto, all'amico Romaniano, cui l'opera è espressamente dedicata.
Con essa si conclude un periodo,
quello delle opere giovanili, che trovano qui una sorta di loro
coronamento, e si apre, nello stesso tempo, una nuova fase, quella
della maturità e delle opere di più ampio respiro.
Composto a Tagaste, intorno al 390, il De vera religione si
colloca fra gli scritti anti - manichei con i quali Agostino, a
partire dal 388, aveva iniziato e svolto in modo deciso la sua
polemica contro la setta che l'aveva avuto un tempo tra i suoi
aderenti. Nel manicheismo Agostino aveva cercato la soluzione ai
grandi interrogativi esistenziali e intellettuali che assillavano il
suo inquieto anime giovanile.
Tuttavia con il passare degli anni, Agostino si accorse che la razionalità promessa dai manichei rimaneva per lo più solo conclamata: nella pratica i loro insegnamenti erano pieni di affermazioni e presupposti che dovevano essere creduti e la loro ratio si riduceva a semplice elemento di copertura di un sostanziale dogmatismo.
Agostino scrive il De vera religione con lo scopo preciso di dimostrare quanto e come la vera religione, ossia il cristianesimo, "sia sicura di fronte a costoro" e regga, vincendolo, il confronto.
Il De vera religione si presenta, pertanto, come una sintetica e convincente riflessione sulla natura del cristianesimo, volta mostrare la convenienza della religione vera agli uomini del suo tempo e, soprattutto, all'amico Romaniano, cui l'opera è espressamente dedicata.