Tacito e l'Impero: riassunto

Riassunto sul rapporto di Tacito con la storiografia e l'impero, il pensiero di Tacito sull'impero, sul principato, l'uso della storiografia, gli Annales e le Historiae (2 pagine formato doc)

Appunto di jachepe91

TACITO E L'IMPERO: RIASSUNTO

Rapporto Tacito - storiografia - impero.


1. Storiografia
- Pragmatica
- Tragica
2. Rapporto Tacito/impero
- uso della storiografia
- critiche e consigli
- Historiae ed Annales

TACITO OPERE

1) La storiografia pragmatica nasce in Grecia nel 5° secolo a.C. con Tucidide.

Altro importante rappresentante è Polibio (ha a che fare con il circolo degli scipioni) che porta il genere a Roma. Pragmatica deriva da pragma = fatto = storiografia dei fatti.
C’è una volontà di essere utili per la formazione e l’attitudine dell’uomo politico. L’utilità va a scapito del diletto. La storia deve essere utile, non deve divertire. È utile grazie alla ricerca delle cause. Spiega le dinamiche degli avvenimenti storici. La storiografia moderna deve molto a Tucidide. L’idea che la storiografia debba ricercare le cause viene da quella pragmatica. Utile = se io capisco i motivi che regolano la storia posso agire meglio nel presente. Ricerca nelle costanti dell’agire umano = se io scopro che in determinati contesti gli uomini hanno avuto comportamenti simili, posso agire meglio nel presente.
La storiografia tragica viene da 2 storici greci: Teopompo (4° sec. a.C.) + Duride e Filarco. La storiografia tragica analizza la psicologia dei singoli individui eccellenti che fanno la storia, cerca le caratteristiche individuali speciali. Al contrario della pragmatica, c’è volontà di coinvolgere il lettore. Si chiama tragica poiché si vuole far provare una serie di emozioni forti. Ha un’impostazione moralistica, giudica i personaggi in base ai vizi, volontà, virtù.
La storiografia pragmatica viene a Roma grazie a Polibio, la storiografia tragica grazie a Celio Antipodo.

Tacito: opere e pensiero

TACITO E LA CONCEZIONE DELLA STORIA

2) Sallustio unisce le 2 storiografie in un unico genere. Fa ritratti moralistici dei personaggi e racconta le cause antiche di un fenomeno. Livio fa la stessa cosa. Tacito riprende l’anaciclosi (il mondo è governato o dal popolo o da pochi o da un singolo). Polibio diceva che la costituzione romana era solida perché mista. Tacito lo critica perché dice che non può durare a lungo. La storiografia che vuole essere utile in età repubblicana deve studiare il comportamento del popolo per scalare. In età imperiale, secondo Tacito, non è più utile capire le dinamiche del popolo e del senato, ma dell’imperatore. La storiografia si deve occupare del singolo. Tacito usa i termini chiave della storiografia pragmatica (utilità, diletto minimo, istruzione) ma dice che la storia è cambiata, ora è storia dell’impero e la storiografia da pragmatica deve diventare tragica.
La storiografia pragmatica non funziona più. Tacito però vuole essere utile quindi deve chiarire come funziona la psicologia di un imperatore. Indaga la gestione del potere a Roma e con gli strumenti della storiografia tragica usa l’analisi psicologica dei singoli, l’impianto moralistico. Dalla storiografia pragmatica usa la riflessione del potere e di come ci si arrivi.