Teocrito: la poesia e l'arte
E' il creatore di un nuovo genere poetico, ovvero la poesia pastorale o bucolica (2 pagine formato doc)
La poesia di Teocrito: è il creatore di un nuovo genere poetico, ovvero la poesia pastorale o bucolica, che delinea situazioni La poesia di Teocrito: è il creatore di un nuovo genere poetico, ovvero la poesia pastorale o bucolica, che delinea situazioni di vita agreste sullo sfondo di scenari campagnoli: tematiche privilegiate sono gli amori campestri e le sfide di canto che hanno come protagonisti bovari, pecorai e caprai.Evasione dalla città: L'originalità di questo tipo di poesia risiede nella sua ambientazione campestre mentre la grande letteratura greca precedente aveva avuto come centro focale la cultura della polis.
Il mondo campestre di teocrito non è solo un isolato spazio extracittadino, ma anche un luogo che porta a ritroso nel tempo: è il mondo precittadino della pastorizia e dell'agricoltura, sostanzialmente estraneo al fluire della civiltà, isolato e fermo nella storia, senza né oggi né ieri.I personaggi che lo popolano riescono ad evadere dalle forme rigide imposte dalla civiltà e si sprofondano totalmente nella loro vita psicologica. L'operazione teocritea ripropone uno dei temi profondi della riflessione culturale greca, ovvero quello della dialettica tra natura e cultura. Quello di Teocrito è in realtà un mondo idealizzato letterariamente : è una campagna popolata da pastori di animo delicato dediti al canto e all'amore. Rarefatte sono le trame di questi canti che si risolvono nel tratteggio di piccoli quadri di vita campestre; questi contemplano alcune situazioni standard come la descrizione del locus amoenus. Un altro aspetto della produzione teocritea è formato da brevi composizioni di argomento epico-mitologico(epilli) che costituiscono il più vistoso omaggio dell'autore alla poetica callimachea : in essi appare operante un Teocrito dotto, capace di rivisitare i grandi modelli letterari del passato in modo originale, facendo emergere dalla tradizione epico-eroica momenti marginali del mito nonché figure di eroi fanciulli o addirittura bambini, tratteggiati con una scioltezza narrativa che in qualche misura li de-eroizza, accostandoli a figure comuni. L'arte di Teocrito: la campagna t. è idealizzata, è un luogo fisicamente e spiritualmente remoto, popolato da gente che parla l'antico dialetto dorico in un'epoca in cui anche la realtà linguistica del pubblico stava mutando. T. non fu un erudito, né un teorico della letteratura, eppure sa stabilire un sottile legame con l'uditorio ed è capace di variare il timbro delle sue composizioni. T. segue un filone fondamentale del gusto ellenistico nel dirigere l'attenzione su piccoli gesti e piccole cose, lo si potrebbe definire “minimalista”, per l'adozione del registro della quotidianità come punto di riferimento per lo sviluppo tematico della poesia.La lingua degli idilli : T usò la lingua a base ionica dell'epos, il dorico della natia Siracusa, perfino l'eolico della poesia amorosa e simposiale di Saffo e Alceo, evidenziando così una capacità nel piegare la lingua grec