Tibullo e Properzio a confronto: stile e caratteristiche

Tibullo e Properzio a confronto: caratteristiche e stile dei poeti dell'età augustea e dell'elegia d'amore

Tibullo e Properzio a confronto: stile e caratteristiche
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Tibullo e Properzio a confronto

Tibullo e Properzio a confronto
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Properzio e Tibullo sono tra i più grandi poeti elegiaci e hanno dedicato la loro produzione letteraria all'elegia d'amore, uno strumento di corteggiamento che nasce in età augustea. I temi principali delle elegie sono l'amore tormentato e irriverente. 

Tibullo

Non esistono dati biografici sicuri su Tibullo. Sappiamo che non fece parte del circolo di Mecenate, ma quello di Messalla Corvino (uomo politico fautore della vittoria di Ottaviano), in cui Tibullo fu l’esponente principale. Nasce comunque circa nel 50 a.C. e muore nel circa 20 a.C. Scrive tra il 30 e il 20 a.C.

Corpus Tibullianum

Il Corpus Tibullianum raggruppa 3 libri di elegie (in età umanistica il terzo libro è stato sdoppiato). Il primo libro ha dieci elegie, il secondo 6 elegie. Le elegie del primo libro sono per Delia, molto amata, dolce e bella, ma volubile e capricciosa. E’ presente (solo in Tibullo) anche il tema della campagna. Nel secondo libro, invece, le elegie sono per Nemesi, donna aggressiva e dura. Il nome è uno pseudonimo che sta per “vendetta”, forse per vendicarsi dell’addio di Delia. Canta anche l’amore per un ragazzo: Marato. Lo stile di questi due libri è terso ed elegante, colto ed elaborato, ma semplice, non spontaneo, ma volutamente. Più semplicemente naturale.

Il terzo libro ha 20 elegie, non di Tibullo, forse di poeti del suo circolo (sono solo di sua produzione la 19 e la 20). Alcune elegie sono state scritte da un certo Ligdamo (probabilmente Ovidio), che canta gli amori per Neera. In settima posizione, l’unica elegia scritta in esametri Panegirico di Messalla, in cui vengono esaltate le imprese militari del patrono. Le altre elegie, costituiscono infine il ciclo di Sulpicia. Viene cantato l’amore per una ragazza, nipote di Messalla per un giovane di nome Cerinto.

Properzio

Properzio, nella prima parte della sua opera, dice di essere umbro, nato ad Assisi, intorno al 50 a.C. Si trasferisce a Roma e compone subito un libro di elegie d’amore. Il libro fece convergere sull’autore le attenzioni di Mecenate, che lo accolse nel suo circolo.

Le elegie

L’opera di Properzio è composta da quattro libri di elegie. L’amore di Properzio è totale e totalizzante, profondo, intenso, passionale. Inoltre Properzio rifiuta il mos maiorum e tratta di politica. 

  • I libro à Monobiblos, 22 elegie, dedicato a Tullo, tema dominante è l’amore per Cinzia (dal monte Cindo).
  • II libro à 40 elegie, dedicato a Mecenate, contro mos maiorum. Amore ancora presente come separazione.
  • III libro à 25 elegie, nuovi temi, non solo amore, celebrazione di Augusto denigrazione dei suoi nemici.
  • IV libro à Accompagna una persona attraverso Roma e fa da cicerone. Si presenta come il Callimaco romano.

Callimaco aveva scritto l’Aitia (le cause), spiega le origini dei nomi dei miti e dei culti: poesia eziologica. In due elegie esalta l’amore coniugale con Cornelia, appoggiando Ottaviano.

Lo stile

Properzio è più intenso ed appassionato. L’amata è molto più viva e concreta rispetto alle donne tibulliane.

Espressioni più elaborate e ricercate. Stile complesso e difficile (aspra eleganza), ricerca di novità, densità di espressione e ricerca di allusioni. Presenza di riferimenti mitologici, quasi assenti in Tibullo, per proiettare la sua storia su un piano non banale. Fa sfoggio di cultura, scegliendo miti poco noti.

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