D'annunzio
Il testo riportato parla di D'annunzio e della sua poetica (2 pagine formato doc)
La vita
Gabriele D’annunzio nasce a Pescara nel marzo del 1963, si trasferisce a Roma nel 1881 dove si iscrive alla facoltà di lettere.
Passa una vita segnata dal piacere, e da amori tempestosi. Suggestionato dalla lettura di Nietzsche e dalla musica di Wagner scrive il romanzo “trionfo alla morte”. Nel 1897 viene eletto deputato di destra per poi passare clamorosamente alla sinistra 3 anni dopo per protesta.
Nel 1910 va in Francia, qui compone “Merope” e resta in esilio fino al 1915. Torna in Italia per partecipare alla guerra, perde un occhio e nel periodo di infermità scrive “Notturno”. Muore nel marzo del 1938 a Gardone Riviera.
L’idea e la poetica. Il panismo estetizzante del superuomo
La posizione dannunziana è una riduzione dell’io a puro istinto, l’affermazione del soggetto coincide con la sua fusione panica nell’elemento naturale. Il panismo esprime il rifiuto della storia nel tentativo di una identificazione totale della natura. L’Arte è concepita da D’annunzio come Bellezza. Possiamo vederlo come ultimo umanista o come moderno esteta della società di massa. Per un verso D’annunzio reagisce a questa “degradazione” negandola, la bellezza è per lui al di sopra di tutto, è un valore assoluto, ma dall’altro lato egli è il primo a sfruttare i meccanismo dell’industria culturale. D’annunzio mette in scena un paradosso, si offre come mito di massa nel momento in cui costruisce una figura di genio solitario e superiore, che disprezza la massa.