La coscienza di Zeno, appunti e trama

Appunti presi a lezione, con riferimenti critici sulla figura tanto complessa di Zeno, protagonista de La coscienza di Zeno di Italo Svevo. (2 pagine, formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di lena81

LA COSCIENZA DI ZENO ITALO SVEVO

Italo Svevo scrisse "La coscienza di Zeno" nel 1923 dopo gli altri due romanzi "Una vita" e "Senilità".

Quando Svevo scrive queste opere è un industriale, lavora in una fabbrica di vernici sottomarine. Suona il violino.
Quando scoppia la Prima Guerra Mondiale, vive a Trieste, la fabbrica viene chiusa, le bombe distruggono gran parte dei suoi beni. Nel 1919 comincia a scrivere "La coscienza di Zeno" e in una lettera a Eugenio Montale dice che "La coscienza di Zeno è un'autobiografia, ma non è la mia". "La coscienza di Zeno" porta già nel titolo il nome del protagonista, Zeno Cosini, il quale si rivolge al lettore in prima persona e narra gli eventi della sua vita attraverso i 6 capitoli del libro e ognuno di essi affronta un tema: il vizio del fumo e gli sforzi per liberarsene; la morta del padre; la storia del proprio matrimonio; il rapporto con la moglie e la giovane amante; la storia dell'associazione commerciale con il cognato Guido Speier.

LA COSCIENZA DI ZENO TRAMA

Zeno è invitato da uno psicoanalista a raccontare la sua vita; infatti "La coscienza di Zeno" è il racconto delle memorie pubblicate dal Dottor. S. al quale si rivolge per guarire. La narrazione è al passato e solo nell'ultimo capitolo vi è la forma del diario. "La coscienza di Zeno" è la memoria propedeutica di una cura destinata al medico più che al lettore. Attraverso le confessioni di Zeno, il lettore capisce che è un borghese, che ha un rapporto difficile con il padre, che intraprese più volte studi di chimica, che vuole sposare la figlia di un ricco industriale ma che invece sposa la sorella che non ama. Inoltre dalla prefazione si capisce che Zeno è malato e vecchio e che si sottrae alla cura. Nelle memorie di Zeno c'è sia finzione che verità. Zeno è l'eroe, ma vi è un altro personaggio: il Dottor. S., che è il primo inerlocutore ed ha il compito di analizzare le memorie di Zeno. Il Dottor. S. riconosce l'antipatia che Zeno ha per lui, ma questo fa parte del Transfert (rapporto paziente- dottore). Dottor. S. richiama il nome di Freud Sigmund. Svevo nelle lettere scritte a Valerio Jahier (1912), descrive il suo rapporto con Freud. Per scrivere "La coscienza di Zeno" egli parte dall'esperienza del cognato, in cura da Freud, che dopo lunghi anni di analisi lo dichiarò incurabile. Svevo, grazie al cognato, conosce l'opera di Freud.

LA COSCIENZA DI ZENO, ANALISI

La fiducia di Svevo nella psicoanalisi è dunque limitata e afferma che l'opera di Freud è importante per i romanzieri enon per i malati, perché la malattia è connaturata nell'uomo. Diverso è invece se c'è la sofferenza perché quest'ultima deve essere eliminata. Zeno: chi è? Le risposte date a questa domanda sono state tante e spesso sono state contraddittorie. Zeno va accostato ai protagonisti dei libri precedenti: ad Alfonso Nitti di "Una vita" e a Emilio Brentani di "Senilità". G. de Benedetti collega i personaggi dei tre romanzi tra di loro, ne coglie i tratti comuni e li vede come la realizzazione di una figura storica, quella de