Antropologia della comunicazione visuale

Riassunto approfondito e allo stesso tempo concentrato del libro : "Antropologia della comunicazione visuale" di Massimo Canevacci, professore di Antropologia culturale alla facoltà di SDC all'università La Sapienza di Roma (file.doc, 10 pag) (0 pagine formato doc)

Appunto di killrockstar
Riassunto del libro: Antropologia della comunicazione visuale (Massimo Canevacci) Premessa: ANTROPOLOGIA/COMUNICAZIONE/VISUALE Questi sono tre termini che, tessuti insieme, vanno a dare un senso profondo e significativo alla nuova ricerca antropologica.
E proprio attraverso il visuale, che si focalizza nella cultura contemporanea, si possono percepire, scoprire, creare e ci si può stupire dei multipli cambiamenti che avvengono nelle diverse società. E se la comunicazione è un sistema a canali multipli dove ognuno di noi partecipa in ogni istante, beh, questa stessa partecipazione va ad arricchirsi e a districarsi in modo più agile, nei vari canali, proprio attraverso i diversi linguaggi che il visuale ci offre, quali la pubblicità, il cinema, le televisioni, insomma, i diversi mezzi tecnologici che hanno coinvolto e tuttora coinvolgono, non soltanto le culture occidentali, ma anche quelle native come gli xavantes (culture che rifiutano la museificazione e l'omologazione DOPPIO VINCOLO, conflittualità fra tradizione e mutamento, tra globale e locale superato, le terze popolazioni coinvolgono sia i flussi sociologicamente istituzionalizzati, sia i flussi culturalmente sincretizzati ). Quindi ciò comporta che la diffusione della comunicazione visuale ha causato l'affermazione di una cultura globalistica (non più vista come unitaria, ma caratterizzata da flussi frammentari che si vanno a giustapporre creando sincretismi) che rende quindi superato l'ambito di carattere nazionale.
Quindi, l'approccio antropologico alla comunicazione visuale si va a configurare su due livelli. Il primo, è l'uso diretto da parte del ricercatore di tecniche audiovisive per documentare e interpretare la realtà. Il secondo, è l'applicazione dell'analisi culturale sui prodotti della comunicazione per estrapolarne, stili di vita, per elaborare modelli simbolici utili all'antropologia. Introduzione: Compito del saggio è dimostrare le possibilità d'innovazione per un'antropologia della comunicazione applicata al visuale su merci con un valore aggiunto di tipo comunicativo. Le merci contemporanee sono le merci visuali e si differenziano dalle merci tradizionali, in esse sono incorporati i nuovi feticci, sono qualificabili con il potere comunicativo da esse emesso. La natura delle nuove merci quindi si presenta come comunicazione visuale, esse non sono più oggetti, bensì pienamente soggetti, hanno un corpo pieno di simboli e segni. Concetto di feticismo metodologico: suo scopo è favorire la dissolvenza delle merci-feticcio di tipo visuale esasperando la loro seduzione, il loro sex appeal dell'inorganico (districamento della forza comunicativa) Ridefinisce feticismo metodologico quell'approccio alle forme comunicative delle cose animate che ne dissolve il carattere mercificato attraverso lo slittamento semiotico dei codici in esse incorporati. Ad esse si addice il metodo polifonico, ossia la moltiplicazione dei punti d'osservazione e degli stili di rappresentazione sul medesimo o