Cantico di San Francesco: analisi
Significato e analisi del Cantico di San Francesco, con contestualizzazione storico-letteraria (1 pagine formato doc)
CANTICO DI SAN FRANCESCO: ANALISI
Cantico di San Francesco.
Il cantico è l’unico scritto in volgare (si tratta di volgare umbro) attribuito con certezza a Francesco e rappresenta il primo testo poetico della letteratura italiana. Il santo lo compose negli ultimi anni di vita tra il 1224 e 1226 (quest’ultimo anno della sua morte) con una destinazione evidentemente sociale; il testo infatti e rivolto ad un pubblico, tale intenzione è esplicitata alla del cantico negli ultimi due versi, che prendono il nome di congedo.Il testo non è caratterizzato da uno schema metrico preciso difatti ognuna delle dodici strofe è composta di versi (da due a cinque) in prosa assonanzata; il testo era sicuramente accompagnato, in origine, da una melodia composta dello stesso San Francesco oggi però andata perduta.
Cantico delle creature: analisi e commento
CANTICO DELLE CREATURE: FIGURE RETORICHE
Il ritmo in questa poesia è un elemento essenziale e vi sono molti accorgimenti retorici che lo dimostrano, a iniziare dall’anastrofe “laudato sii” che caratterizza l’inizio di ogni strofa, che conferisce al testo un ritmo decisamente cadenzato; in ogni verso invece il ritmo è determinato dall’alternanza di sillabe toniche e atone. Questa preghiera è il sunto della religiosità di san.Francesco e possiamo riconoscerne i segni della sua rivoluzione teologica e persino quelli del modo generale di concepire la vita e l’uomo.
CANTICO DELLE CREATURE, SIGNIFICATO
In questa poesia non compaiono complicazioni e sunti intellettualistici bensì si esalta una riscoperta dei valori elementari del cristianesimo i quali sono affermati soprattutto nel Vangelo: la fratellanza universale tra le creature e la loro dignità l’una accanto all’altra disegnano un mondo armonioso.
L’uomo trova anch’esso una sua collocazione in questo mondo armonioso è chiamato ad una responsabilità più alta rispetto alle altre creature, ma è dotato di pari dignità. In alto alla gerarchia si trova la figura del Dio creatore (è inevitabile fare rimandi al primo capitolo della Bibbia: la Genesi, dove appunto compare la figura di Dio come creatore del mondo): tutte le creature da lui create sono parte di una stessa famiglia, eguali fra loro e subordinate alla funzione positiva disegnata da Dio. L a superiorità di Dio è in conoscibile per l’uomo, Dio infatti non può essere nominato e lodato se non nelle cose che egli stesso ha creato.Il cantico è anche un invito (è qui che si rivela l’originalità del cantico) a dedicare la propria vita a Dio impegnandola al servizio delle creature sulla terra.