La favola di Eros e Psiche
Scheda del libro "la favola di Eros e Psiche", con la vita dell'autore e riassunto. (2 pagg, formato word) (0 pagine formato doc)
LA FAVOLA DI EROS E PSICHE LA FAVOLA DI EROS E PSICHE AUTORE: Apulio Lucio, nato in una famiglia molto benestante, studiò retorica e filosofia a Cartagine e ad Atene.
Intorno al 155 sposò una facoltosa vedova molto più anziana di lui, i cui parenti lo accusarono di averla sedotta con arti magiche. Ebbe grande fama come poeta, romanziere e filosofo. La sua opera più geniale fu il romanzo intitolato “Le Metamorfosi” o “L'asino d'oro” che narra le avventure di un certo Lucio. RIASSUNTO: Un re e una regina avevano tre figlie bellissime, ma la più giovane possedeva una bellezza indescrivibile e il suo splendore veniva paragonato a quello di Venere. Un numero incredibile di forestieri e molta gente del suo paese andava a tributare omaggi a Psiche, questo era il nome della fanciulla. Le adorazioni agli altari di Venere furono completamente abbandonate e questo passaggio di onori rese la dea irata, furiosa. Allora ella chiamò il figlio, gli mostrò la sua rivale e gli ordinò di fare innamorare la fanciulla dell'uomo più vile che esistesse sulla faccia della terra. Nel frattempo Psiche era molto triste perché, possedendo una bellezza così divina, nessun mortale, consapevole di non meritare tanto, aveva il coraggio di chiedere la sua mano. Così il padre chiese all'oracolo del dio Mileto nozze e marito per sua figlia: a quelle parole Apollo gli ordinò di portare la fanciulla in cima ad una rupe ornata per nozze funebri, dove ella avrebbe incontrato il marito, un mostro malvagio. Arrivato questo triste giorno, Psiche seguì dettagliatamente gli ordini di Apollo e lasciò i genitori in preda allo sconforto. Subito dopo arrivò Zefiro che con un leggero venticello la sollevò da terra e la condusse alla sua reggia; qui, la fanciulla fu accolta dalle voci delle sue ancelle invisibili che le mostrarono la sua casa e le sue ricchezze. Il marito si recava ad incontrarla solo di notte e senza svelarle chi fosse, imponendole il divieto di guardarlo in volto. Egli, durante queste notti, la avvertì dell'arrivo delle sue sorelle e le vietò di accoglierle. Ma Psiche riuscì a convincerlo a cambiare questa decisione e, quando le sorelle si presentarono alla porta della sua reggia, le accolse e le mostrò le sue ricchezze. Le due donne erano molto invidiose di tale fortuna ed escogitarono un piano per vendicarsi. In un secondo incontro le sorelle convinsero Psiche a guardare il volto di suo marito ed ella scoprì che anch'egli, come lei, possedeva una bellezza divina. Eros, però, si svegliò mentre la moglie lo stava contemplando sotto la luce di una lanterna e la abbandonò a causa della sua disobbedienza. Ella, sconsolata, cominciò a vagare per i boschi fino a quando arrivò alla città in cui abitavano le sue sorelle e le raccontò che Cupido l'aveva abbandonata per loro. Così Psiche si vendicò delle sorelle perché entrambi si gettarono dalla rupe, convinte che sarebbe arrivato Zerifo e le avrebbe condotte nella reggia di Cupido, ma purtroppo per loro non f