Parini
Breve riassunto sull'attività dell'intellettuale impegnato nella battaglia civile. (1 pg - formato word) (0 pagine formato doc)
Parini è un intellettuale impegnato nella battaglia civile Parini è un intellettuale impegnato nella battaglia civile.
Egli ha un atteggiamento problematico nei confronti dell'Illuminismo francese (Voltaire e Rousseau). Egli ne respinge le posizioni antireligiose ed edonistiche; però crede nella religione come principio di ordine civile e freno per le passioni. Parini crede nell'eguaglianza naturale di tutti gli uomini e da ciò deriva l'umanitarismo, ossia l'amore per l'umanità. Il poeta critica la classe aristocratica sul piano economico perché spende le ricchezze che derivano dal lavoro altrui; sul piano intellettuale poiché i nobili non dedicano il loro ozio a studiare; ed infine a livello civile perché non cercano di far emergere il bene pubblico. Nonostante Parini riconosce che in passato la nobiltà aveva avuto una funzione sociale: difendere la patria in guerra e rivestire le magistrature e per questo egli non si auspica l'eliminazione di questa classe, ma una forma di rieducazione. Rispetto al gruppo illuministico del “Caffè” Parini non condivideva il cosmopolitis- mo ed era fedele ad un'idea classica della letteratura, però accettava il culto della scienza visto come fonte di progresso. Egli è urtato, però, dal fatto che la scienza sia diventata una moda e per questo egli mescola l'utile al dilettevole, riconoscendo la concezione umanistica che vede nella letteratura il valore supremo. Un altro punto di contrasto con gli illuministi è da ricercarsi sul piano economico: essi ritenevano che l'industria fosse l'unico mezzo per garantire il benessere invece Parini lo ricerca- va nell'agricoltura. Il poeta scrisse molte odi (genere lirico che riprendeva i modelli greco-latini) che possono essere divise in 3 gruppi. Il primo contiene odi che sono animate da atteggiamenti battaglieri come la Vita Rustica, La salubrità dell'aria e la Educazione. Negli stessi anni Parini lavorò ad un poema in endecasillabi sciolti che rappresentava l'aristocrazia del tempo: il Giorno. Esso doveva dividersi in tre parti (Mattino, Mezzogiorno e Sera) ma solo le prime due furono concluse. Il poema con- sisteva nell'accurata descrizione di un giovane milanese dal risveglio alla visita della sua dama alla passeggiata. Tutto il discorso è impostato in chiave ironica tramite l'uso dell'antifrasi secondo la quale viene affermato il contrario di ciò che si vuole fare in- tendere. Inoltre lo spazio scelto è una monotona giornata e il tempo, pur essendo bre- ve, è notevolmente allungato dalle descrizioni. Lo spazio è chiuso e ristretto, alla nobiltà viene contrapposta la nobiltà del passato, ossia quella preferita dal poeta.