Decadentismo, Baudelaire e simbolismo: riassunto

Riassunto sul decadentismo, Charles Baudelaire e simbolismo (4 pagine formato doc)

Appunto di digio82

DECADENTISMO, BAUDELAIRE E SIMBOLISMO

Decadentismo.

In una società sempre più capitalisticamente avanzata, lo scrittore (e l’artista in generale), si ritrova a far parte di un immensa folla e a sopportare gli urti di quest’ ultima, che lo guarda sempre più con indifferenza, facendogli perdere quindi la propria funzione sociale di fondatore di ideologie. L’artista comincia a rendersi conto (come è gia successo a Verga) della perdita di centralità da parte dell’arte, e se a ciò aggiungiamo la nascita di una nuova società (la società di massa), che riduce l’opera d’arte a semplice merce per il mercato, possiamo comprendere cosa volesse dire Baudelaire nel suo famoso apologo, parlando di quella perdita dell’aureola da parte dell’artista: l’arte ha ormai perso la sua sacralità, e di conseguenza l’artista ha perso il suo ruolo sociale diventando una prostituta e, come essa, è costretto a vendere qualcosa che è per natura invendibile. E’ proprio per questo motivo che si emargina sempre di più dalla società, conducendo una vita sregolata, scioperata,  “maledetta”.
Ma in quale altro modo può reagire l’artista? Al contrario di quanto accaduto nel verismo in cui veniva accettata questa condizione (che stilisticamente veniva espressa attraverso il canone dell’impersonalità), i poeti decadenti tendono a recuperare questo privilegio: chi attraverso una fusione panica con la natura, chi attraverso una celebrazione del valore assoluto dell’arte…

DECADENTISMO RIASSUNTO

In Italia però (soprattutto da D’Annunzio) il rapporto con la massa viene vissuto diversamente e in modo abbastanza contraddittorio; anche qua abbiamo un disprezzo e un atteggiamento di superiorità nei confronti di quest’ultima, ma essa non viene affatto ignorata: si cerca piuttosto di sfruttarne i comportamenti a proprio favore; l’artista si pone come guida, come modello di vita nei confronti del popolo. Riesce insomma, diventando oggetto di culto, a sfruttare i meccanismi di quella società che l’aveva declassato, pur mantenendo la sua distinzione da essa (Nasce così anche il divismo).
Ma quando avvenne tutto questo?

Decadentismo: significato, poetica e caratteristiche

SIMBOLISMO

E’ molto difficile segnare i limiti cronologici di tale corrente: se è vero che, ufficialmente, essa nasce nella prima metà degli anni ottanta dell’ottocento, è altrettanto vero che gia nel 1857 era uscita una raccolta di poesie di Baudelaire dal titolo i fiori del male, d’atmosfera decisamente decadente, che anticipava di vent’anni la poetica simbolista (poetica principale del decadentismo). Ancora più difficile risulta trovare tali limiti alla sua fine: i critici sono quasi unanimemente d’accordo nel considerare come termine, la nascita delle prime avanguardie novecentesche, ma, oggettivamente, quel senso di decadenza e di crisi tipico di quel periodo, non ci ha ancora del tutto abbandonati. Per comodità affronteremo questo tema, usando come riferimento i ”confini” ufficialmente assegnati a questa corrente; di decadentismo si comincia a parlare per la prima volta, dopo la pubblicazione, sulla rivista le chat noir, di un sonetto di Paul Verlaine, dal titolo Languore, che recitava tale verso: “sono l’impero alla fine della decadenza”. Vi affiorava il concetto che la raffinatezza e l’eleganza, sono proprie appunto, delle epoche storiche in decadenza, e il poeta identificava la sua situazione con quella di un impero in decadenza; in effetti la nuova tendenza è caratterizzata da una rivendicazione dell’artificio e della raffinatezza musicale.

ESTETISMO BAUDELAIRE

Il decadentismo trova il suo principale manifesto in Francia nel 1884, con il romanzo Au rebours di Huysmans, per poi propagarsi in tutta Europa, a cavallo fra i due secoli, facendo dell’estetismo la principale parola d’ordine e, dell’irrazionalità l’ideologia privilegiata: il poeta rivela una verità superiore, concepita intuitivamente, misticamente, o attraverso una fusione con la natura, dunque in maniera del tutto irrazionale; di qui la sua predizione per il simbolismo.

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