La coscienza di Zeno: recensione
La coscienza di Zeno: recensione con vita di Italo Svevo, trama, intrecci, personaggi, linguaggio, lessico, passi tratti dal romanzo e commento personale (8 pagine formato doc)
LA COSCIENZA DI ZENO: RECENSIONE
Italo Svevo (Aronne Ettore Schmitz per l’anagrafe) nasce a Trieste il 19 dicembre 1861, sesto di otto figli in una famiglia di commercianti di origini insieme italiane , tedesche e israelitiche : la madre è infatti l’italiana Allegra Moravia , il padre,Francesco Schmitz , triestino di ceppo germanico ,è una figura di spicco all’interno della locale comunità ebraica.Infatti la sua vita è in gran parte sintetizzabile nel binomio affari e letteratura.
Dopo la formazione avvenuta in un collegio tedesco prima(dove viene a contatto con i classici della letteratura) e all’Istituto Superiore di Commercio di Trieste poi , egli in seguito al fallimento del padre si impiega , sia pur molto malvolentieri , presso la Banca Union della città natale , dove rimane per circa diciannove anni (dal 1880 al 1899) ; quindi , sposata la cugina Livia Veneziani nel 1896 , passa a dirigere ,con assai maggiore partecipazione e maggiori soddisfazioni , la ditta di vernici del suocero,di cui diviene socio.
La coscienza di Zeno: questionario
LA COSCIENZA DI ZENO: RECENSIONE DETTAGLIATA
La diretta esperienza del “grigio” mondo impiegatizio piccolo-borghese e di quello medio-alto-borghese dell’industria e del commercio in proprio filtra nell’ opera letteraria di Svevo , che,oltre ad avere una notevole componente autobiografica , mette assai spesso in scena impiegati e uomini d’affari e problemi relativi a quel mondo.
Comunque tale rapporto tra affari e letteratura è tutt’altro che pacifico , tanto che il binomio rischia di risolversi in un’antitesi ,e l’adozione di uno pseudonimo nella ratifica di un rapporto conflittuale e di un’intima scissione che vede l’impiegato e uomo d’affari Ettore Schmitz divergere assai nettamente dal letterato Italo Svevo.
Esordisce nel 1892 con Una Vita e poi nel 1898 con Senilità finchè pubblicherà nel 1923 La coscienza di Zeno.
Nelle sue opere egli scava nell’animo di personaggi d’inetti , individui senza qualità ,che si autoesaltano nel sogno, ma destinati a uscire sconfitti dallo scontro con la realtà , vittime , prima che di che di una società ingiusta o spietata , di se stessi e delle proprie tortuosità mentali.
Proprio con La coscienza di Zeno Svevo raggiunge la notorietà.
La dottrina freudiana e la terapia psicanalitica vengono assunte manifestamente come cornice del romanzo ,così che ne modellano e organizzano l’impianto narrativo.
La coscienza di Zeno: analisi del testo
LA STRUTTURA DEL TESTO
La struttura del testo , di conseguenza , risulta straordinariamente innovativa : infatti La coscienza di Zeno è un’opera d’intonazione autobiografica che si finge scritta dallo stesso personaggio principale , Zeno Cosini , dove gli ultimi capitoli , eccetto l’ottavo e l’ultimo composto a forma di diario , sono concepiti come “memorie” dettate da Zeno in seguito alle sollecitazioni di un anonimo Dottor S. , il medico che lo tiene in cura , nella certezza che esse avrebbero potuto essere un buon preludio alla terapia psicanalitica.
La coscienza di Zeno: riassunto capitolo per capitolo
COMMENTO PERSONALE DELLA COSCIENZA DI ZENO
In altre parole , Svevo immagina che per far sì che un uomo anziano , alle soglie della sessantina ,quale era Zeno , possa ricordare più facilmente le sue memorie ormai sommerse , il medico psicanalista lo esorti a stendere le proprie memorie in modo da recuperare tracce che permettano di ricostruire la vita del paziente dall’infanzia alla giovinezza fino ad allora.
In sostanza il romanzo è privo di una vera e propria trama.
E’ suddiviso in vari capitoli, precisamente otto, corrispondenti al resoconto di diversi episodi e situazioni della vita di Zeno.
Gli otto capitoli sono montati in una successione che , nella finzione letteraria , altera palesemente i tempi immaginari della loro stesura.