Giuseppe Parini
Vita di Giuseppe Parini.Le opere:il Giorno.(formato word 6 pg) (0 pagine formato doc)
Giuseppe Parini Giuseppe Parini Il Parini appare nella seconda metà del `700 come il rinnovatore della poesia italiana.
Dal Petrarca fino a lui, infatti, essa era stata egocentrica, idillica, evasiva, sentimentale, dotta ed aristocratica, lontana dai problemi e dai contrasti della vita reale. Con il Parini, invece, dopo il superamento della prima esperienza arcadica, la poesia italiana ridiventa di tipo “dantesco”, ridiventa, cioè, realistica, polemica, ironica, esce dal chiuso delle corti e si cala nella realtà viva della storia e della società arricchendosi di contenuti nuovi, umani ed universali, affiancando così l'azione corrosiva dell'Illuminismo, per abbattere il vecchio mondo ancora semifeudale e costruirne uno nuovo. Dopo l'Arcadia, Parini appare come “una ventata di aria salubre”. La caratteristica principale della sua personalità fu il senso della misura, della moderazione e dell'equilibrio. Egli riconosce le ingiustizie, le storture e gli abusi della società, in un certo senso ne è anche la vittima, perché per poter studiare fu costretto ad abbracciare lo stato ecclesiastico, per il quale non si sentiva intimamente chiamato, ma di fronte ad esso non assume mai l'atteggiamento di ribelle e rivoluzionario: dotato di buon senso e di grande equilibrio interiore, si sforzava invece di conciliare il vecchio al nuovo, la tradizione con la rivoluzione. Perciò non accoglie indistintamente le nuove idee che tanto entusiasmavano gli uomini del suo tempo ma alcune le respinge, altre le accetta, contribuendo ad imprimere all'Illuminismo italiano quel carattere moderato che lo contraddistingue. Dell'Illuminismo, per esempio, egli rifiuta il materialismo, l'edonismo: lungi dall'essere fattori di rinnovamento, essi sono invece elementi sovvertitori del consorzio umano e civile. Dell'Illuminismo inoltre rifiuta ogni estremismo che porti alla violenza e all'offesa della dignità umana. Quando fu inviato dai giacobini milanesi a gridare egli gridò . Tuttavia, anche se criticava questi aspetti dell'Illuminismo, Parini riconosceva la validità delle idee illuministiche più innovatrici, che concordavano pienamente con le sue convinzioni morali e religiose. Erano quelle stesse idee che tra non molto avrebbero cambiato il volto dell'Europa: l'eguaglianza di tutti gli uomini e il rispetto per la persona umana, la dignità del lavoro, considerato come fattore propulsivo del progresso, i sogni di libertà e di fraternità universale, il disprezzo per quella nobiltà parassitaria, che marciva nell'ozio e nella corruzione e che da sola, senza produrre nulla, consumava più di ogni altra classe sociale, infine, l'esigenza di un autentico rinnovamento. Ma il rinnovamento auspicato del Parini non doveva passare attraverso la violenza ed il sovvertimento, bensì mediante una trasformazione graduale della società. Egli sentiva quel rinnovamento come un problema morale, ossia come un dovere umano, che maturasse nelle coscienze con il ragionamento e la r