Fedro: favole e stile

Le favole e lo stile letterario di Fedro (1 pagine formato doc)

Appunto di saretta382

FEDRO: FAVOLE E STILE

Fedro.

La fortuna di Fedro va dalle scuole antiche ai nostri ginnasi, il suo merito da umile liberto è stato quello di riprendere dalla letteratura greca le opere di Esopo. Non bisogna però ridurre l'opera di Fedro ad una semplice copiatura perché non è così, egli apporta delle importanti modifiche, prima di tutto la brevitas e poi dalla prosa di Esopo e gli passa alla poesia, utilizzando comunque un metro umile: senario giambico, proprio della tradizione dei generi più popolari.

Fedro e le sue favole

FEDRO OPERE

L'opera è divisa in cinque libri e conta in tutto in 93 favole, ogni libro è caratterizzato da un prologo, il primo libro conta 31 favole, il secondo otto, il terzo 19, il quarto 25 e l'ultimo 10. Si può da una parte giustificare lo scarso numero di favole dell'ultimo libro, ma più difficile risulta giustificarne il secondo di cui probabilmente furono soppresse alcune favole di probabile allusione politica.

Tuttavia l'opera di Fedro doveva contenere più favole di quelle che ci sono giunte, ciò è dimostrato dalla scoperta da parte dell'umanista Niccolò Perotti di un codice contenente un'altra trentina di favole: Appendix Perottina.

FEDRO STILE

L'importanza di Fedro sta nell'aver introdotto nella letteratura latina un genere letterario. È importante ricordare comunque che la figura di Esopo, un è leggendaria ma lui comunque attribuito il merito di aver raccolto per la prima volta in forma scritta favole che appartenevano esclusivamente alla oralità. La scelta degli animali ha un'importanza essenziale, parlando di una società a di contadini e pastori che stavano sempre a contatto con gli animali non si poteva utilizzare immagine migliore. Il rapporto tra una volpe (protagonista di una favola) e un uomo è indifferente dal confronto tra un leone e un uomo, il primo caratterizzato dalla furbizia o il secondo dalla forza. Gli uomini dell'epoca capivano il senso di tali similitudine riconoscendo negli animali uno specchio. A differenza delle opere mitologiche, nelle quali gli animali si comportano come uomini, dove si trattano canoni di comportamento, nelle favole vengono interpretati come semplici consigli. La forma allegorica permette di esprimere una polemica molto acuta, ponendo l'attenzione sulle classi inferiori in una società dominata dai potenti. Tuttavia si nota un certo pessimismo dato dalla consapevolezza che è difficile un cambiamento. Nella letteratura moderna famosi estimatori furono Trilussa e la Fontaine.