Beatrice Portinari
Brevissima biografia introduttiva al personaggio di Beatrice Portinari,nonchè amata da Dante Alighieri. (documento doc 1 pag.) (0 pagine formato doc)
la donna amata da Dante, di cui si propende ad ammettere l'esistenza storica, identificandola con Bice di Folco Portinari, andata sposa a Simone de' Bardi e morta l'8 giugno 1290 Beatrice,figlia di messer Folco Portinari,sposa di secondo letto del banchiere Simone de'Geri di Bardi,morta neppure 25enne a Firenze l'8 giugno 1290(+ precisamente il 19,secondo il calendario giuliano,in vigore fino alla riforma di Gregorio XII nel 1582).Dante vide B.
nel calendimaggio del 1274”vestita di nobilissimo colore”umile e onesto appena compiuti i 9 anni.Dante nel 1295 sposa Gemma donati,da cui avrà 4 figli:Giovanni,Pietro,Jacopo e Antonia(che si farà suora a Ravenna con il nome di suor Beatrice).Dante rincontrò B.dopo 9 anni,cioe nel1283.Personaggio dantesco;dopo averla celebrata nella v.nuova come la donna angelicata,che fugacemente appare sulla terra,il poeta la trasfigurò nella d.comm. in sua salvatrice,facendo di lei la sua guida attraverso il paradiso. la donna amata da Dante, di cui si propende ad ammettere l'esistenza storica, identificandola con Bice di Folco Portinari, andata sposa a Simone de' Bardi e morta l'8 giugno 1290. Dante la trasfigura nella "donna angelicata" della Vita nuova, secondo i moduli dello stilnovismo. Dopo la morte di B., il poeta si concentra in una raccolta e dolorosa meditazione, che si conclude con il proposito "di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna". La glorificazione promessa nella Vita nuova si realizza nella Divina Commedia, dove B. possiede una forza attiva di perfezione nella propria fulgente bellezza di anima immortale rapita nella contemplazione divina, cosicché il suo sguardo di donna innamorata, divenuto lo specchio dell'eterno, attrae e solleva fino all'alto dei cieli il suo antico "fedele". Pur simboleggiando la Teologia o la Rivelazione, che subentra alla Ragione (Virgilio) per guidare l'uomo a Dio, B. acquista spesso, nel poema dantesco, una bellezza umana e sensibile e un realistico rilievo.