Belli e Porta
Il dialetto milanese e romanesco.Il rapporto col romanticismo.Le fasi dell'opera di Porta.I sonetti di Belli.(formato word 2 pg) (0 pagine formato doc)
BELLI e PORTA BELLI e PORTA Leopardi è un'eccezione nella lirica italiana romantica, che è prevalentemente realistica, poiché nel Romanticismo poetico inglese e tedesco il Romanticismo italiano coglie solo il mito dell'eroe ribelle, ma non il simbolismo, infatti i generi utilizzati (come le ballate e le novelle) non sono molto lirici.
Volendo gli italiani aprirsi ad una politica nuova (realistica e collettiva) si trovano di fronte al problema del linguaggio, perché c'è una forte resistenza della tradizione, non si trova dunque un linguaggio idoneo (Manzoni ha cercato di trovarlo negli “Inni sacri”, ma senza successo). Ci sono però casi estremi, come B. e P., che decidono di utilizzare il dialetto (perché l'italiano idoneo non esiste), la lingua più legata al popolo e più realistica. B. e P. appartengono alla prima generazione romantica (inizio `800), mentre la seconda generazione abbandona la poesia per dedicarsi alla politica e i poeti della terza (della quale fanno parte Prati e Aleardi) cercano di recuperare il sentimentalismo nordico precedentemente rifiutato per lasciare spazio ai temi patriottici. B. e P. scrivono in dialetto romanesco: P. vive in uno dei centri più aperti all'Europa, Milano, invece B. vive nella Roma conservatrice dei papi. I due scrittori vivono in ambienti diversi, quindi anche la descrizione della società presente nelle loro opere è diversa. PORTA P. aderisce al Romanticismo, considerandolo come quella corrente che esprime ciò che sta nel cuore dell'uomo. Le sue opere possono essere suddivise in tre fasi: I fase: sonetti brevi II fase: satira, i cui oggetti sono la nobiltà e il clero, satira che è però volta a una speranza di miglioramento. III fase: grandi monologhi nei quali sono rappresentati dei poveri che raccontano la loro storia, per esempio “Le disgrazie del Marchion di Gamb avert”, storia di Marchion che si innamora ma poi viene tradito, e “Storia della Lunetta”, storia di Lunetta che si innamora di un giovane che approfitterà di lei e la farà prostituire; in quest'ultimo monologo, nel quale è presente un linguaggio molto scurrile, P. fa emergere l'animo puro della ragazza. BELLI B. vive nella Roma pontificia. Nella prima parte della sua vita scrive opere molto formali, tradizionaliste e classicheggianti. Egli fonda anche l'Accademia tiberina con scopo storiografico-archeologico. B. lavora nell'amministrazione pubblica, ma non ha grandi mezzi economici, finché sposa un'aristocratica. In questo periodo scrive una serie di sonetti, mai pubblicati da lui. La sua attività di poeta avrà delle interruzioni e terminerà nel '48 con i moti rivoluzionari, durante i quali B. si pone in posizione conservatrice e quando il potere tornerà al papa (dopo la fine Repubblica romana), il pontefice compirà una censura di certi testi. Il realismo di B., a volte talmente radicale da poter essere considerato quasi osceno, fa in modo che vengano messe in luce le opere di ingiustizie nei confronti d