Cicerone: orazioni e opere
Le orazioni, le opere politiche, filosofiche e retoriche di Cicerone (2 pagine formato doc)
CICERONE ORAZIONI
Attività oratoria. Nato ad Arpino nel 106 a.C. da agiata famiglia equestre, studia retorica e filosofia a Roma e comincia a frequentare il foro con l’oratore Lucio Licinio Crasso, in questo periodo conosce il suo fedele confidente, Tito Pomponio Attico.PRO SEXTO ROSCIO AMERINO: con questa causa debutta nel foro come avvocato, per difendere Sesto Roscio accusato di parricidio. Per difendere l’accusato, Cicerone dovette accusare molti personaggi vicini a Silla e dopo il successo conseguito, per paura di rappresaglie, si allontanò da Roma. Lo stile di quest’orazione è caratterizzato da un eccesso di metafore e neologismi.
VERRINE: dopo il rientro a Roma diventa questore in Sicilia dove apparirà un amministratore scrupoloso ed onesto, per questo alcuni anni dopo viene richiamato dai Siciliani che hanno bisogno di un grande accusatore contro Verre, un propretore che aveva spogliato la Sicilia per arricchirsi. Cicerone preparò due orazioni ma Verre fuggì in esilio volontario subito dopo che fu pronunciata la prima di queste. Lo stile è maturo, il periodare è fluente e architettonicamente complesso, inoltre viene messa in risalto l’arte della descrizione sarcastica e satirica che Cicerone padroneggiava.
PRO LEGE MANILIA: difende la proposta del tribuno Manilio che il Senato affidi al generale Gneo Pompeo poteri eccezionali per combattere Mitridate, il re ribelle del Ponto.
CATILINARIE: Catilina fu sconfitto da Cicerone nella lotta al consolato e quest’ultimo scoprì e soffocò la congiura che gli era stata organizzata dall’avversario, nel sangue, facendo uccidere i congiurati senza regolare processo. Le orazioni rivelavano le trame dell’avversario per impadronirsi del potere.
PRO COELIO: con questa orazione attacca il tribuno Clodio che aveva fatto passare una legge che decretava l’esilio contro chi metteva a morte un cittadino romano senza processo.
PRO MILONE: difende Milone dall’accusa di aver ucciso Clodio, rovesciando l’accusa e facendo un elogio del tirannicidio; ma Cicerone al processo ebbe un crollo nervoso e Milone fuggì in esilio.
CESARIANE: chiede a Cesare clemenza per i pompeiani che hanno deposto le armi dopo la disfatta di Pompeo, tra queste ricordiamo la Pro Marcello, la Pro rege Deiotaro, la Pro Ligario.
FILIPPICHE: serie di violente orazioni pronunciate contro Antonio, il cui titolo allude a quelle pronunciate de Demostene contro Filippo di Macedonia.
Opere di Cicerone: riassunto
OPERE RETORICHE CICERONE
Opere retoriche. Nascono dal bisogno di una risposta politica e culturale alla crisi che Cicerone stava attraversando.
DE INVENTIONE: affronta il problema se l’oratore dovesse accontentarsi di conoscere solo le regole retoriche o se gli fosse necessaria la cultura filosofica; Cicerone si pronuncia a favore di una sintesi di eloquenza e sapientia. Si ispira alla Retorica ad Herennium. Inventio: reperimento dei contenuti dell’orazione, dispositio: collocazione dei contenuti, elocutio: scelta dei mezzi espressivi, memoria: memorizzazione, actio: modo di porgere.
DE ORATORE: è scritto in forma di dialogo e i personaggi principali sono Marco Antonio e Crasso, Antonio espone i problemi relativi alla inventio, alla dispositio e alla memoria; mentre Crasso discute le questioni relative all’actio. La crisi dello stato è un’ossessione incombente su tutti i personaggi del dialogo che si svolge nella tranquilla villa tuscolana di Crasso. Cicerone si ispira al dialogo platonico che si basa sulla conoscenza della letteratura greca e si nutre dell’esperienza romana con la pratica forense. Per la formazione dell’oratore si richiede una vasta formazione culturale e quindi l’oratore deve essere un uomo di cultura generale. Crasso insiste sul fatto che probitas e prudentia devono essere saldamente radicate nell’animo dell’oratore.