Ciclo bretone: riassunto e caratteristiche

Ciclo Bretone: riassunto. I personaggi della leggenda di re Artù e le caratteristiche del romanzo bretone. Approfondimento sulla storia di Tristano e Isotta

Ciclo bretone: riassunto e caratteristiche
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Ciclo bretone

Nel Medioevo, la narrativa presenta due aspetti che seguono entrambi modelli francesi:

  • la narrativa epica di ispirazione militare e religiosa o Ciclo Carolingio (perché ispirato a Carlo Magno);
  • la narrativa epica di tipo profano o romanzo cavalleresco o Ciclo Bretone (perché ispirato alla Bretagna) o Romanzo bretone.

La narrativa epica di ispirazione militare e religiosa che ha come protagonisti i Paladini di Carlo Magno, ha come base l'etica feudale e quindi canta la lealtà, la dedizione, la fedeltà verso il proprio signore, il coraggio, l'amore per la patria e la fede verso Dio. Fra queste opere troviamo le Chansons de Geste (La Canzone di Rolando).

Le caratteristiche del romanzo bretone

Ciclo bretone: riassunto e caratteristiche
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Il romanzo cavalleresco di tipo profano, invece, canta le avventure e l'amore di singoli cavalieri. Inizialmente è in versi, poi, più tardi, quando aumentano le persone capaci di leggere, prende la forma in prosa e la sua struttura diventa più simile a ciò che oggi intendiamo per “romanzo”. A quel tempo, però si utilizzava il termine romanzo per indicare che la lingua usata era la lingua romanza, cioè una lingua derivata dal latino.

I romanzi cavallereschi sono anche classificati a seconda della materia trattata: “materia antica” e “materia bretone” I romanzi cavallereschi di materia antica hanno come argomento le vicende di personaggi antichi (es. Giulio Cesare). I romanzi cavallereschi di “materia bretone” traggono lo spunto dalla Storia dei Re di Bretagna, molto diffusa in quel tempo.

I valori cantati nel romanzo bretone sono in parte gli stessi delle canzoni di gesta e in parte nuovi. Infatti, esso celebra infatti la forza, il coraggio, la lealtà, il desiderio di gloria individuale, lo spirito di avventura per raggiungere la perfezione e a questi si aggiunge l'amore, rappresentato in tutti i suoi aspetti: amore raffinato, amore coniugale, amore extraconiugale, amore come dedizione assoluta verso la donna amata, amore che permette all'uomo di raggiungere la perfezione, amore inteso come rapporto fisico. A questi aspetti si aggiunge spesso anche il gusto per il magico e il fantastico (lotta contro esseri mostruosi).

I protagonisti del romanzo bretone

Il romanzo bretone parla delle avventure del Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. I Cavalieri della Tavola Rotonda erano cavalieri erranti, in cerca di onore, di gloria e di avventure. Essi sono coinvolti in avventure e duelli contro altri cavalieri o con esseri mostruosi che hanno poteri magici. Tuttavia nel romanzo bretone troviamo un grande spazio riservato all'amore – che non esisteva nelle Chansons de Geste – spesso extraconiugale: il cavaliere Lancillotto che è innamorato della regina Ginevra, moglie del Re Artù o il cavaliere Tristano che si innamora di Isotta, moglie dello zio. La coppia di amanti Tristano-Isotta è una fra le più celebri coppie della letteratura di tutti i tempi.

Lo scrittore più importante del romanzo bretone, considerato il più grande autore medioevale prima di Dante, è Chrétien de Troyes, vissuto nella seconda metà del XII secolo. Le sue opere sono: Erèc et Enide, Lancelot (Lancillotto), Yvain et Perceval.

La diffusione in Italia

Con il tempo i due cicli si fondono. Alcuni aspetti delle Chansons de geste passano nelle opere più raffinate del Romanzo bretone mentre nelle vicende dei Paladini di Carlo Magno cominciamo a trovare il gusto per l'avventura, per il fantastico e per le vicende amorose. In Italia, i modelli francesi si diffondono tra la fine del 1200 e l'inizio del 1300, ma forse anche prima. Essi sono diffusi dai pellegrini che seguendo la Via Francigena partivano dalla Francia per recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa. E' per questo motivo che troviamo fra la popolazione nomi di personaggi del ciclo carolingio o del ciclo bretone e in molte chiese possiamo osservare delle raffigurazioni che rappresentano i paladini. Il romanzo bretone ebbe molto successo in Italia soprattutto fra gli aristocratici o i ricchi borghesi perché queste opere erano scritte e i nobili e i ricchi borghesi erano le uniche persone capaci di leggere. Invece le opere del Ciclo Carolingio erano più diffuse fra le classi sociali più popolari.

Tristano e Isotta

Tristano e Isotta è il romanzo bretone più famoso. Tristano è orfano di padre e viene allevato da suo zio, il re Marco di Cornovaglia. Diventa un cavaliere perfetto: sa maneggiare le armi e suonare l'arpa. Già molto giovane, Tristano libera la Cornovaglia da un mostro. Tuttavia nel duello resta ferito dalla spada avvelenata del mostro e credendo ormai di essere vicino alla morte, Tristano sale su di una barca e si lascia trascinare dalle onde, in attesa di morire. Ma non muore e la barca approda sulle rive dell'Irlanda. Qui viene accolto dalla regina, fra l'altro sorella del mostro ucciso, che lo guarisce. Alla corte, Tristano conosce Isotta la Bionda, figlia della regina. Guarito, Tristano ritorna in Cornovaglia, dallo zio. Rientrato in Cornovaglia, apprende che suo zio ha intenzione di sposare la donna a cui appartiene un capello d'oro portato da una rondine: è uno strattagemma perché lo zio non si vuole sposare. Così il regno passerà in eredità al nipote Tristano. Tristano pensa che si tratti di Isotta la Bionda e parte subito per l'Irlanda per chiedere la mano di Isotta per lo zio Marco. Il re e la regina d'Irlanda accettano, anzi la regina prepara un filtro d'amore per la figlia e per il re Marco: bevendolo i due si innamoreranno e vivranno felici la loro storia d'amore.

Tuttavia, durante il viaggio di ritorno dall'Irlanda in Cornovaglia, Isotta e Tristano bevono il filtro per errore e si innamorano.

Marco sposa Isotta la bionda che, però, non cessa di amare Tristano. Un giorno Marco scopre i due amanti ma, preso da pietà, non reagisce. Allora Tristano e Isotta decidono di lasciarsi: Isotta resta in Cornovaglia col marito e Tristano ritorna in Bretagna, dove, per dimenticare la ragazza sposa Isotta dalle Bianche Mani.

Un giorno Tristano, in una delle sue avventure, è ferito da un'arma avvelenata. In punto di morte, chiede di far venire accanto a lui Isotta la Bionda perché solo lei potrà guarirlo.

Un suo amico accetta di andare a prendere Isotta in Cornovaglia: al ritorno la barca isserà una vela bianca se trasporta Isotta, altrimenti la vela sarà nera.

La moglie di Tristano, Isotta dalle Bianche Mani, è al corrente di tutto e quando la barca entra nel porto, presa di gelosia, annuncia al marito ormai moribondo, che la vela è nera. Quando Isotta la Bionda arriva ormai è troppo tardi: Tristano è morto ed essa muore di dolore sul corpo del suo amante. 

Marco viene a sapere che i due amanti sono entrambi morti e che il loro amore è la conseguenza di un filtro d'amore bevuto per sbaglio. Li perdona e li seppellisce insieme, uno accanto all'altro. Una pianta di rovo spunta dalla tomba di Tristano e penetra in quella di Isotta: se viene tagliata cresce in modo ancora più vigoroso. Questa è la prova che la morte non può separare ciò che l'amore unisce per sempre.

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