Eroe greco e latino a confronto
Analisi di azioni, reazioni, stato psicologico degli eroi greci e latini di Omero e Virgilio nei loro duelli (2 pagine formato doc)
EROE GRECO E LATINO A CONFRONTO
Eroi a confronto nei loro duelli.
Achille VS Enea. Achille è presentato sempre orgoglioso, in cerca di gloria e in preda all’ira quindi dopo la sua presentazione non sconvolge la sua collera alla vista delle armi del suo amico Patroclo indossate dal suo uccisore Ettore. È strano, invece, vedere un Enea così adirato e feroce con Turno, dopo che per lunghi tratti nel poema aveva rappresentato la pietà e aveva dato vita alla definizione di Enea “Pio”.Nel duello fra l’eroe troiano e Turno osserviamo, quindi, una trasformazione di Enea che da Pio diventa un guerriero che segue il codice eroico tipico dei protagonisti dei poemi omerici.
Tema su Achille e Ettore
EROI DEL PASSATO
ETTORE VS TURNO - Ettore scappa da Achille finchè non conosce il verdetto degli dei, quindi, una volta appresa la sua fine per volontà di Zeus decide di fermarsi e accettando coraggiosamente il suo destino affronta Achille e viene ucciso.
La fuga di Turno e il suo timore sono simili a quelli di Ettore, come anche la stessa sorte dovuta all’intervento divino che toglie tutte le forze all’eroe latino, lasciandolo inerme privo anche della spada.
ACHILLE - Achille è presentato subito simile a Enialo epiteto di Ares, dio della guerra (significa bellicoso) poi compare l’epiteto dei piedi veloci e, quindi, le similitudini “come il nibbio sui monti, che tra gli uccelli è il più rapido, facilmente insegue una tremante colomba, e quella gli fugge di sotto ma il nibbio stridendole addosso vola fitto, il cuore lo sprona a ghermirla; cosi Achille volava, furioso” e “come un cane sui monti insegue un nato di cerva per valli e per gole dopo averlo snidato: e se quello s’appiatta smarrito sotto un cespuglio, corre pur sempre cercando le tracce finchè lo trova; così non sfuggiva Ettore al piede rapido Achille”.
EROI NELLA STORIA
ENEA - La presentazione di Enea comincia con una similitudine che sottolinea l’impotenza di Turno come in una scena di caccia “Enea l’insegue e incalza con ardore toccando quasi quasi col piede il piede del fuggiasco. Così un cane da caccia che s’imbatta in un cervo la cui corsa è bloccata da un fiume o dalle penne rosse in calza latrando l’animale: spaventato dall’alta ripa o da quelle penne il cervo corre avanti e indietro dappertutto cercando una via di scampo, ma il cane vivacemente gli sta addosso già già sta per prenderlo e, certo di azzannarlo, dà a vuoto un gran colpo di denti mordendo solo l’aria” segue lo stato psicologico dell’eroe greco: con animo feroce prima del combattimento, fiero e pensieroso quasi a farsi perdonare dalla pietà che gli suscita Dauno padre di Turno dopo aver colpito l’eroe latino e, infine, acceso dall’ira e in preda a un dolore terribile alla vista della cintura di Pallante che acceca il sentimento di pietà travolto da quello di vendetta.