Età comunale in Italia: contesto storico e caratteristiche

Contesto storico, caratteristiche e generi della letteratura dell'età comunale in Italia (3 pagine formato doc)

Appunto di qwerty85

ETA' COMUNALE IN ITALIA

In Italia la letteratura volgare si afferma con un secolo di ritardo rispetto alla Francia, ma soprattutto nasce e si sviluppa in un contesto molto diverso, in cui il sistema feudale è ormai tramontato e la vita associata ha come centro le città.

Anche dove, come in Francia, la produzione letteraria ha come punto di riferimento la corte (la corte di Federico II), si tratta di una corte imperiale, completamente diversa da quella feudale francese. Dopo il Mille, infatti, la ripresa economica e demografica conferisce un nuovo impulso alle città italiane, che divengono come dei piccoli Stati con autogoverno.
A differenza dell’economia feudale, basata sulle attività agricole interne al feudo e su un contatto quasi inesistente con il mondo esterno, l’economia comunale fonda le sue attività sulla produzione di merci e sugli scambi. La figura sociale tipica di questa nuova età è il mercante: essa era già presente nel mondo feudale, ma nella società dei comuni è la figura centrale e dominante. Questa nuova organizzazione ha riflessi evidenti sulla mentalità e sulla concezione del mondo: il mondo delle città è infatti caratterizzato da una economia aperta e dinamica e da una struttura sociale nella quale il singolo individuo può, con le sue doti personali, muoversi tra le diverse classi.

Età comunale in Italia: riassunto

COME NASCONO I COMUNI NEL MEDIOEVO

Essa si differenzia dalla struttura trinitaria del medioevo (oratores, bellatores, laboratores), ma è composta dai magnati (nobili), clero, uomini di legge, giudici, popolo grasso (ricca borghesia), popolo minuto (popolo dei mestieri), lavoranti a giornata, ed infine i poveri e mendicanti. Con la nuova visione del mondo si afferma un nuovo valore, che si aggiunge ai valori della società cortese: la MASSERIZIA (la prudente amministrazione dei propri beni), in netta contrapposizione con la liberalità cortese e soprattutto con i valori cristiani.
Nella storia del Comune si possono distinguere varie fasi: vi è una prima fase detta CONSOLARE perché la carica suprema è costituita dai consoli; altri organi erano il Consiglio Maggiore, che si occupava di affari generali, e il Consiglio di Credenza, più ristretto, che affrontava tematiche più importanti.
La seconda fase è quella PODESTARILE, in cui il podestà, un magistrato proveniente da un’altra città, svolge un’imparziale opera di mediazione. La conflittualità tra i vari Comuni vicini è alta, ma ancora più alta è la conflittualità interna al Comune stesso, come le faide tra famiglie allargate o le lotte tra Guelfi (fautori del papato) e Ghibellini (fautori dell’Impero). In generale la parte guelfa si identifica più con gli interessi del popolo (ricca borghesia), mentre quella ghibellina risponde più agli interessi dell’aristocrazia cittadina. Dei sanguinosi e continui conflitti tra frazioni approfittano politici ambiziosi per imporre la loro supremazia personale, la SIGNORIA.
Un grande peso politico assumono anche le corporazioni di mestiere, le ARTI, tanto che a Firenze solo chi è iscritto ad una arte può accedere alle cariche comunali. Le arti si dividono in: Trivio (grammatica, retorica, dialettica) e Quadrivio (aritmetica, geometria, musica, astronomia).

CARATTERISTICHE E GENERI DELLA LETTERATURA ITALIANA IN ETA' COMUNALE

I GENERI LETTERARI NELLA LETTERATURA COMUNALE
1) La letteratura religiosa
La letteratura religiosa non è propriamente un genere letterario, ma un’area tematica, e può trovare espressione in forme letterarie molto diverse:
 
1)+ 2) INNI RELIGIOSI + LAUDE E LAUDE DRAMMATICHE.
A Perugia, dopo la morte di San Francesco, gli aderenti alla confraternita dei Flagellanti andavano per le strade flagellandosi per penitenza, pregando e cantando nuovi componimenti in volgare, le laude. Erano componimenti di contenuto semplice, per permettere ai fedele di ricordarle; esse sono in genere anonime, proprio perché nate non per un fine letterario, ma pratico. Talora entravano in gioco più voci e nascevano veri e propri dialoghi in forma drammatica, le laude drammatiche.