Goffman e la drammaturgia: ricerca
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GOFFMAN DRAMMATURGIA
La prospettiva drammaturgica di Goffman.
Erving Goffman (1922 – 1983, Canada)
• La vita quotidiana come rappresentazione (1956)
Asylums (1961)
• Modelli di interazione (1967 e 1969)
• Frame analysis (1974)
Il rapporto controverso tra interazionismo simbolico e "prospettiva drammaturgica"
Contatti tra i due approcci:
• Rifiuto di spiegare la condotta umana sulla base degli imperativi del sistema sociale
• Oggetto di studio: i modelli di interazione tra gli individui
Divergenze:
• La diversa concezione del "self" -> i sé molteplici di Goffman
• Manca in Goffman una vera e propria costruzione teorica di riferimento
Contatti tra l'approccio di Goffman e quelli del sociologo tedesco Georg Simmel:
• La vita quotidiana come impresa complessa in cui gli esseri umani impiegano una conoscenza tacita
• La centralità dell'interazione ma anche della "manipolazione" delle informazioni su di sé
Interesse di Goffman per gli "encounters" ->interazioni faccia – a – faccia (sia "focalizzate" sia "non focalizzate")
Gli "encounters" vengono analizzati in una prospettiva "teatrale" -> il doppio significato di attore (sociale) -> "giocare" il ruolo (role playing)
L'agire umano, per Goffman, non è solo strumentale, ma condizionato dalla volontà di "apparire" in un certo modo (favorevole e competente) -> orientamento alla comunicazione.
Pensiero di Goffman: riassunto
GOFFMAN SOCIOLOGIA
• Il "controllo delle impressioni": le tecniche usate
• Che cos'è una "rappresentazione": uso di una "facciata" durante la rappresentazione
• La differenza tra "ribalta" e "retroscena" -> rapporto con il "controllo delle impressioni" (la messa in scena procede bene; la situazione è sotto controllo)
• Ambito di riferimento:
le istituzioni. Al loro interno agiscono gruppi di persone che cooperano per mantenere una certa "definizione della situazione"
• Analisi delle regole che governano il mondo sociale (simmetriche, asimmetriche, regolative… tra queste Goffman menziona le regole "cerimoniali", che sostengono la sicurezza psicologica e la fiducia)
I rituali della vita quotidiana = strumenti per garantirsi dei vantaggi
(es: le "buone maniere")
• Carattere teatrale dei rituali:
Durkheim: il sacro viene creato attraverso i rituali
Goffman: nella vita quotidiana l'oggetto sacro creato attraverso i rituali è il sé
Sé come prodotto di una scena rappresentata, non sua causa -> precarietà del sé
Più in generale, i rituali in quanto rappresentazioni, richiedono risorse, materiali e simboliche -> rapporto con la struttura di classe (Collins)
Il linguaggio è incorporato nei rituali -> centralità dell'azione sociale per comprendere il linguaggio
Il concetto di "FRAME" (cornice)
• Questa cornice si basa su una "definizione della situazione", ha carattere cognitivo
• Le "cornici" possono essere trasformate (pluralità delle cornici)
• La cornice originaria: il mondo reale, la fisicità degli individui.
GOFFMAN: ISTITUZIONALIZZAZIONE
Il concetto di ISTITUZONE TOTALE (da Asylums)
(es.: ospedali psichiatrici, carceri, caserme ecc..)
• L'istituzione non regola una parte dell'attività del soggetto, ma tutta la sua vita
• Annullamento dell'identità personale (obiettivo)
• Gli "aggiustamenti secondari" (reazioni)