Heinrich Fussli: opere principali
Riassunto su Heinrich Fussli: opere principali, l'impegno letterario e considerazioni finali (4 pagine formato doc)
FUSSLI OPERE PRINCIPALI
- Heinrich Fussli, le opere maggiori - Heinrich Fussli.
Se in Italia gli esponenti della cultura romantica svolgono ancora un importante ruolo di guida ed educazione civile nel resto dell'Europa la restaurazione delle monarchie porta l'artista ad estraniarsi dalla vita pubblica e a chiudersi in se stesso. Indagando la propria interiorità e le pieghe più profonde dell'Io, Johann Heinrich Fussli fa emergere angosce e paure che si riversano sulla tela.Nato a Zurigo nel 1741, ma vissuto in Inghilterra fino alla morte (1825), Fussli è da considerarsi un mediatore tra cultura artistica tedesca dello Sturm und Drang e quella inglese; pertanto proprio in Inghilterra riesce ad affermarsi come pittore di storie prevalentemente shakespeariane, medievali, dantesche e tedesche. Ma la maggiore caratteristica che lo differenzia dagli altri pittori suoi contemporanei è la capacità di rappresentare in ogni sua opera la liberazione dell’Io attraverso una totale assenza della ragione, un processo che si manifesta in fase onirica. Nelle "visioni scaturite dalla fantasia" le immagini si caricano di valenze ambigue e oscure. La visione onirica di Fussli, spesso morbosamente venata di perversione e masochismo, è forse la più radicale manifestazione di quel processo di liberazione dell'Io che caratterizza la produzione artistica dei "pittori dell'immaginario".
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FUSSLI RIASSUNTO
L’incubo (1781). Tra le opere di Fussli, l’espressione forse più significativa del "sublime", è celebre L'incubo, (che è anche l’opera che preferisco): in quest’opera una fanciulla mollemente adagiata sul letto è in preda a visioni orribili e paurose; dalle tende esce la testa di un inquietante cavallo bianco che, secondo il folklore nordico, è il destriero su cui gli incubi raggiungono i dormienti; sul corpo grava un pesante mostro spettrale che sembra soffocare ed opprimere il respiro; sensualità e paura si fondono. Le leggende popolari entrano nel mondo della cultura e dell'arte: i popoli riscoprono le proprie origini, fatte di tradizioni, credenze e superstizioni; l'orrido e il gotico diventano inoltre espressione di una situazione di disagio derivante dalla rottura del legame uomo-natura e dall'alienazione dell'Io durante la rivoluzione industriale, che dilaga in Inghilterra proprio dove Fussli si è trasferito fin dal 1764. L’opera rivela chiaramente l’intento di rappresentare la materializzazione del sogno, (momento in cui affiorano le più profonde inquietudini dell’animo), e lo stesso Fussli afferma che i sogni sono la personificazione dei sentimenti.
Nel dipinto si può leggere non solo la presenza del sogno e dell'inconscio, ma anche quella tensione, che è alla base della pittura di Fussli. Lo scopo del pittore è quindi quello di colpire, affascinare e stupire, lasciando senza fiato l’osservatore del dipinto.
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JOHANN HEINRICH FUSSLI STILE
BONCONTE DA MONTEFELTRO (1774). E’ una tra le prime opere riconosciute di Fussli e rappresenta un passo del V canto del Purgatorio dantesco; l’interesse per la Divina Commedia di Dante crebbe dal soggiorno in Italia del pittore intorno al 1770, quando vide gli affreschi di Michelangelo Buonarroti, al quale si ispirerà.
E’ importante notare qui l’espressione di un sentimento forte, conferma del suo connaturato pessimismo etico e certezza di un’inevitabile rassegnazione che nulla potrà essere cambiato. Nella passione per il mondo dantesco si annida il piacere di abbandonarsi all’incanto di visioni che generano sentimenti tumultuosi nell’animo di ogni osservatore.
BUFFONE RITRATTO DA UN PITTORE CON GLI OCCHIALI (1757-1759).
Fussli mostrò sin dall’adolescenza una certa attitudine per il disegno ma finora aveva disegnato molto senza un obiettivo preciso. Questa fase è importante perché svela i modelli che considerava più consoni al proprio temperamento; si interessò particolarmente alle opere di Hogarth e rimase impressionato dal suo segno veloce e fortemente espressivo come dall’uso della luce. Il quadro è pertanto luminoso, in quanto usa prevalentemente un colore solo a parte un po’ di chiaro-scuro: il beige. Non si notano per questo i contrasti violenti come invece abbiamo riscontrato nell’opera compiuta in età più matura, “L’incubo”.
Il dipinto è tuttavia carico di forza espressiva e Fussli riesce a trasformare il grottesco in uno scenario teatrale.