Parini, Alfieri e Foscolo
Analisi su tre autori della letteratura italiana: Parini, Alfieri e Foscolo (1 pagine formato txt)
PARINI, ALFIERI E FOSCOLO
Esordio poetico con Alcune poesie di Ripano Pupilino, ispirate ai modelli letterari del petrarchismo e dell'arcadia; compone Dialogo sopra la nobiltà, in cui vengono gettate le basi della sua critica antinobiliare; scrive Il Mattino e Il Mezzogiorno, poemi dedicati a ritrarre i vizi della nobiltà che si sarebbero completati ne La Sera. Scrive le Odi, che si possono divedere in tre parti:- temi sociali e civili-->dimensione pubblica
- funzione sociale della cultura e dell'educazione
- temi dell'interiorità esistenziale
L'ideologia e la poetica. La legge che regola in un difficile e spesso contraddittorio equilibrio gli atteggiamenti ideologici e artistici pariniani è quella della moderazione. Vivendo all'incrocio di tendenze e tradizioni diverse e spesso contrastanti, di tutte Parini risente l'influenza, senza in realtà aderire a nessuna. Può per esempio scagliarsi contro il fanatismo e il dogmatismo controriformistici clericali, criticando l'oscurantismo della Chiesa e dei religiosi; e però, al tempo stesso, respingere con nettezza le posizioni atee e materialiste di alcuni pensatori francesi. Oppure può ingaggiare una interminabile battaglia contro la nobiltà per delegittimame i privilegi, sostenere l'egualitarismo e l'umanitarismo tipici della cultura dei Lumi; e perô, al tempo stesso, esaltare il valore speciale della cultura e dell'arte, facendone strumenti di distinzione individuale, attributi propri di un'élite inteilettuale raffinata ed esciusiva. Oppure ancora può criticare i vizi e la inutilità dell'aristocrazia; e perô, a! tempo stesso, lavorare con convinzione entro l'amministrazione dell'Impero austriaco di Maria Teresa e di Giuseppe II, impegnarsi all'interno delle strutture sociali della nobiltà allo scopo di restituire loro una funzione di autentico prestigio, diffidare di ogni iniziativa "dal basso", cioè popolare o perfino borghese.
Giuseppe Parini, riassunto
CONFRONTO TRA PARINI E ALFIERI
Si potrebbe forse sintetizzare la posizione ideologica di fondo di Parini con la formula seguente: egli vuole trasformare radicalinente i contenuti senza alterare le strutture. Da questo punto di vista, anzi, idee politiche e concezione artistica tendono a darsi la mano; cosI che la formula è in qualche modo valida sia che la si applichi alla società, sia che se ne faccia una dichiarazione di *poetica
Parini non si allontanò mai da Milano, dove si era trasferito a dieci anni, spostandosi dal suo non lontano paesino. Se ciô comportava il rischio del provincialismo, è pur vero d'altra parte che nella Milano dei decenni tra la metà e la fine del secob Parini pote essere coinvolto in eventi politici e culturali ben adeguati alla tipologia europea.
PARINI, ALFIERI E FOSCOLO CONFRONTO
La frequentazione degli ambienti aristocratici, negli anni (1754-'68) in cui ha servizio presso famiglie della nobiltà milanese, getta le basi della critica antinobiliare del poeta: questa tocca il suo punto pin netto nel Dialogo sopra la nobilth (cfr. T 1, p. 120), del 1757, ma costituisce anche la struttura portante del Giorno. D'altra parte il livello qualificato delle famiglie con cui il poeta è a più stretto contatto lo induce a riconoscersi in una prospettiva ancora largamente tradizionale, secondo la quale spetta alle vecchie strutture sociali di operare il rinnovamento promosso dalla nuova cultura; cosI che la nobiltà non deve essere soppiantata, ma solo perdere i propri vizi, divenire una classe propositiva e moderna in grado di guidare le necessarie riforme, una classe insomma meritevole dei privilegi che ha ereditato. Parini mira dunque a un rinnovamento delle strutture sociali dell'ancien régime, non a una loro messa in discussione.