Rousseau: pensiero

Il pensiero di Rousseau: il Discorso sull'origine della disuguaglianza, Il contratto sociale, democrazia e totalitarismo e religione naturale (2 pagine formato doc)

Appunto di dido18

ROUSSEAU: PENSIERO

J.

J. Rousseau
: il pensiero. Un posto a parte nell’Illuminismo francese ha Rousseau. L’illuminismo non aveva fatto della ragione la sola realtà umana ,aveva riconosciuto i limiti di essa ,nonché il volume e la forza dei bisogni, degli istinti e delle passioni. Aveva però posto nella ragione la vera Natura dell’uomo ed è su questo punto che Rousseau infrange l’ideale illuministico.
Per lui ,infatti, la vera Natura dell’uomo non è ragione, bensì spontaneità, impulso e passione. La stessa ragione devia e si travia se non assume come guida l’istinto naturale. Nell’opera di Rousseau l’oratoria e l’entusiasmo prevalgono sul ragionamento e la dimostrazione .

ROUSSEAU: PENSIERO POLITICO

È lecito chiedersi se esiste un’unità di fondo del suo pensiero che garantisca l’unità della sua personalità di filosofo: in alcune opere (come “La nuova Eloisa”) egli si fa banditore di un individualismo radicale, per il quale l’uomo non può e non deve riconoscere altra guida che il suo sentimento interiore; in altre (come il “Contratto Sociale”) elogia un comunitarismo radicale, nel quale lo Stato civile è posto al di sopra del singolo.
Discorso sull’origine della disuguaglianza.
Punto cardine del pensiero rousseauiano è il contrasto tra uomo allo stato naturale e uomo lo stato civile. La storia della civiltà e del progresso, secondo Rousseau, hanno alienato la mente dell’uomo e gli hanno procurato infelicità.
“Tutto è bene” egli dice all’inizio dell’“Emilio” “quando esce dalle mani dell’Autore delle cose; tutto degenera tra le mani dell’uomo.”
Tutti i beni che abbiamo conquistato, i tesori del sapere non hanno contribuito alla felicità dell’uomo, anzi lo hanno allontanato dalla sua origine ed estraniato dalla sua natura.

Il contratto sociale di Rousseau: analisi

ROUSSEAU: PENSIERO PEDAGOGICO

Le scienze e le arti sono nate dai nostri vizi e hanno contribuito a rinforzarli.
La nascita della civiltà, allontanando l’uomo dallo stato di Natura, ha generato la disuguaglianza e con essa tutti i mali sociali, per combattere i quali è necessario ripristinare le caratteristiche dello stato naturale, pur in quello civile.
Questo è lo scopo che egli si propone nello scrivere il Contratto Sociale.

ROUSSEAU: CONTRATTO SOCIALE

Contratto Sociale.  Nel “La nuova Eloisa” si narra di due giovani amanti contrastati dai parenti e dalle convenzioni sociali: è l’affermazione della santità del vincolo familiare fondato sugli istinti naturali.
Il C.S. vuol essere per la politica ciò che la “La nuova Eloisa” è per la famiglia: il riconoscimento delle condizioni per le quali la comunità può ridursi alla Natura, cioè ad una forma di fondamentale giustizia.
Il problema che R. si pone è: “trovare una forma di associazione che tuteli l’associato e i suoi beni con la forza comune, e nella quale l’associato pur unendosi con tutti, non obbedisca tuttavia che a se stesso.”
L’opera è, infatti, la delineazione di un organismo etico-politico nel quale l’individuo non obbedisce ad alcuna volontà estranea, ma ad una volontà generale che egli riconosce per propria e quindi, in ultima analisi a se stesso.

ROUSSEAU: FILOSOFIA

Tale forma di associazione è il contratto, nel quale l’uomo aliena tutti i suoi diritti al corpo politico, esprimente la volontà generale.
Essa non è la somma delle volontà particolari, ma un unico pensiero diretto all’utilità generale. Atti della v.g. sono le leggi, cioè i mezzi per giungere al bene comune.
Intermediario tra il corpo politico e i sudditi è il governo, che ha il compito di eseguire le leggi.
Talvolta accade che i governi degenerino opponendo alla volontà generale una loro volontà particolare, ma in definitiva non hanno alcun’autorità verso il popolo, che è il vero detentore della sovranità.