Torquato Tasso: riassunto
Torquato Tasso: riassunto sul poeta e scrittore lirico. Analisi della poetica e dello stile di Tasso, alcuni cenni biografici e confronto con alcuni sonetti di Foscolo e di alcune opere di Leopardi (7 pagine formato doc)
TORQUATO TASSO, RIASSUNTO
La fisionomia del Tasso poeta: la lirica d'amore e di dolore e il delinerasi dell'eroe infelice.
Il Tasso, benché più conosciuto per il suo poema epico “La Gerusalemme Liberata”, fu un lirico dalla produzione ricchissima, si contano infatti oltre duemila componimenti distribuiti durante tutto l’arco della sua attività poetica. Solo dopo il 1850, durante la sua permanenza (che in realtà era più una prigionia) nell’ospedale di Sant’Anna, egli cominciò a raccoglierli raggruppandoli in diverse sezioni secondo il contenuto: le rime d’amore (Amori), le liriche encomiastiche (Laudi ed Encomi), i componimenti religiosi (Cose sacre).Torquato Tasso: biografia e opere
TORQUATO TASSO, POESIE
Le Rime del Tasso sono sicuramente il più importante canzoniere cinquecentesco; nonostante gli inevitabili richiami alla tradizione petrarchesca e bembesca, Tasso segna una nuova linea di demarcazione nella storia della letteratura italiana: grazie al linguaggio retoricamente elegante, alla presenza di metafore, personificazioni ed allegorie ricercate, al pathos emotivo ed autobiografico che il poeta sa infondere nei suoi componimenti, il Tasso diventerà per i lirici a lui successivi un punto di riferimento non meno importante di quello che era stato il Petrarca fino ad allora.
Volendo delineare un profilo più preciso possibile della psicologia del Tasso poeta abbiamo analizzato due liriche tratte dalle Rime: un madrigale “Qual rugiada o qual pianto” da Amori, e una canzone “Al Metauro” (rimasta incompiuta, manca infatti il congedo) da Encomi.
TORQUATO TASSO, GERUSALEMME LIBERATA
Tasso e gli altri lirici da noi esaminati utilizzano il passato e soprattutto il mondo classico come strumenti stilistici all’interno dei loro componimenti.
Ne “Al Metauro” di Tasso, ad esempio, sono evidenti i continui riferimenti al Petrarca, di cui riporta interi versi (“con sospir mi rimembra”) v.34, da “Chiare, fresche, e dolci acque”, che oltretutto viene ricordata anche in altri componimenti del poeta come “Qual rugiada o qual pianto” e al mondo classico in generale. I riferimenti classici sono abbastanza numerosi ne “Al Metauro”: innanzitutto troviamo Penelope (la “sirena” del v.27), la cui tomba, secondo il mito, si trova a Sorrento, e che è ricordata dal poeta come simbolo della sua città natale. Tasso accenna anche ad Ascanio e Camilla (v.40) e li paragona a se stesso: come lui, infatti, i due personaggi hanno dovuto seguire, da piccoli, il padre in lunghe peregrinazioni, fuggendo da Troia e seguendo Enea, nel caso di Ascanio, seguendo Metabo, nel caso di Camilla. La classicità però non è il solo l’elemento caratterizzante di questa canzone: sono infatti presenti modi di esprimersi, tensione poetica, forza ed asprezza di sperimentazioni stilistiche che il Petrarca non conosceva e che sono proprie del Tasso.