Giovanni Verga e la Scapigliatura: riassunto

I tratti fondamentali della poetica di Giovanni Verga, la Scapigliatura e il Decadentismo (3 pagine formato doc)

Appunto di wsbmercato

GIOVANNI VERGA E LA SCAPIGLIATURA: RIASSUNTO

Giovanni Verga.

Il caso Verga. Al centro del caso Verga vi è un profondo nodo, costituito da:
-    La valenza non solo letteraria che può essere data al suo verismo;
-    Il peso che ha la sua critica verso la società;
-    Il rapporto tra lo scrittore e le classi subalterne, di cui descrive le miserie con onestà intellettuale.
Da questo nodo, secondo la lettura che se ne dà, possono sortire:
-    Un nostalgico ricordo di un mondo isolano;
-    Una laica pietà;
-    Una critica della società;
-    Un pessimismo crudo senza speranza di riscatto.

VERISMO

Tali diverse interpretazioni del Verismo di Verga dipendono dal suo essere un coerente scrittore verista. Egli è caratterizzato da:
-    Una voluta impersonalità, che in Verga, ideologicamente e profondamente conservatore, si staglia sullo sfondo di un fatalismo pessimistico che non vede le prospettive di progresso e miglioramento.

Essa si presta però ad una doppia lettura, che da un lato conferma il suo fatalismo e la sua lontananza da ogni coinvolgimento ideale, dall’altro però può apparire uno scientifico rivelare la verità sociale trasformandosi così in critica. Questa verità è spesso rivoluzionaria, solo per il fatto di essere pronunciata al di là delle intenzioni.
-    Coerenza nello scandagliare impietosamente la miseria degli strati più bassi della società meridionale, che però in verga vuole essere solo adesione ad un concetto di “vero”, inteso come un dato non sottoponibile ad interpretazioni soggettive;
-    La dignità eroica che riconosce ai vinti.

Riassunto sulla scapigliatura, verismo e Verga

FATALISMO E IMPERSONALITA’ - In Verga i concetti di fatalismo e impersonalità sono strettamente collegati (e in ciò si differenzia da Zola), in quanto il suo essere un conservatore pessimista e il suo fatalismo ideologico, lo rendono non ostile, ma moralmente estraneo e distante dalla materia trattata. Questo fatalismo ideologico deriva dall’estensione della lotta darwiniana per la sopravvivenza dal mondo naturale al mondo sociale, che si trasforma in naturalità della stratificazione sociale, della disuguaglianza e dell’ingiustizia.
Da tutto ciò derivano:
-    L’ideale dell’ostrica, basato sul fatto che la posizione sociale degli individui è naturale e determinata dalla fortuna, immodificabile e, anzi, che cerca di cambiarla finisce peggio, disperante per i vinti, che però possono darsi dignità e valori che diano significato alla lotta per la sopravvivenza (Fantasticheria);
-    Il concetto di ereditarietà, per cui tutto ciò che accade e il destino di ciascuno sono già determinati, e non resta che seguire con rassegnazione il proprio percorso (Rosso Malpelo);
-    Il discorso indiretto libero, che permette al narratore l’imperturbabilità dell’impersonalità, poiché, consentendogli di celarsi dietro i personaggi e parlare attraverso loro, crea uno stile volutamente costruito come pura registrazione (Rosso Malpelo);
-    Uno stile che si adegua alle vicende narrative divenendo imperturbabile se i vinti accettano la loro condizione, perturbabile se i vinti vogliono cambiare la loro posizione (Libertà).

GIOVANNI VERGA: RIASSUNTO PER TESINA

L’IMPOSSIBILE CICLO DEI VINTI - Alla base dell’impossibilità di portare a compimento il ciclo dei “vinti”, vale a dire la descrizione delle vittime del progresso a tutti i livelli di stratificazione sociale, vi sono due contraddizioni fondamentali:
-    L’impossibilità di conciliare la sua visione immobilistica della società con l’idea di progresso tipica del Positivismo;
-    L’impossibilità di estendere la lotta per la sopravvivenza anche ai livelli più alti della scala sociale, in cui si lotta non per la vita, ma per il potere.
L’idea di progresso in Verga assume diverse definizioni:
-    Al livello più basso della scala sociale (del quale però Verga ha un profondo rispetto, per questo i vinti diventano eroi portatori di un sistema di valori e carichi di dignità), coincide con la lotta per la sopravvivenza, per cui vincere significa semplicemente non comparire (I Malavoglia);
-    Ad un livello superiore della scala sociale è concepito come egoismo dei singoli, che lottano per la propria affermazione senza nessuno spazio per affetti e solidarietà (Mastro don Gesualdo);
-    Ad un livello ancora superiore coincide con la lotta per il superfluo, e quindi non c’è possibilità di eroismo e i valori spariscono (I romanzi non scritti: La duchessa de Leyra, L’onorevole Scipioni, L’uomo di lusso).

SCAPIGLIATURA: RIASSUNTO

La scapigliatura. La scapigliatura può essere definita come un movimento crocevia, cioè luogo d’incontro di altre vie, che sono:
-    Il Romanticismo, del quale critica gli aspetti sdolcinati tipici del tardo-romanticismo e del quale sviluppa gli aspetti europei della poesia maledetta, del gusto dell’orrido, del gusto del deviante e del gusto del disperato;
-    Il Positivismo, di cui coglie la volontà di realismo e di vero, ma diretta verso il “vero brutto” della sofferenza, dell’abiezione e dell’abbrutimento;
-    Il Decadentismo, di cui anticipa alcuni tratti, come l’isolamento dell’artista lontano dal pubblico borghese che si sta acquietando in un tranquillo perbenismo dopo gli entusiasmi risorgimentali, la crisi del futuro e dell’Io, la sfiducia nella razionalità della storia.