Lo Zibaldone: la teoria del piacere
Riassunto sulla poesia di Giacomo Leopardi tratti dal suo Zibaldone e la teoria del piacere nello Zibaldone (1 pagine formato doc)
LO ZIBALDONE: LA TEORIA DEL PIACERE
Appunti sulla poesia di Leopardi tratti dal suo Zibaldone.
“Termini” e “parole”. Le parole, come osserva il Beccaria (Trattato dello stile) non presentano la sola idea dell' oggetto significato, ma quando più quando meno, immagini accessorie. Ed è pregio sommo della lingua 1'aver di queste parole. Le voci scientifiche presentano la nuda e circoscritta idea di quel tale oggetto, e perciò si chiamano termini perché determinano e definiscono la cosa da tutte le parti. Quanto più una lingua abbonda di parole, tanto più è adattata alla letteratura e alla bellezza ec. ec. e per lo contrario quanto più abbonda di termini dico quando questa abbondanza noccia a quella delle parole, perché 1'abbondanza di tutte due le cose non fa pregiudizio. Giacché sono cose ben diverse la proprietà delle parole e la nudità o secchezza, e se quella dà efficacia ed evidenza al discorso, questa non gli dà altro che aridità. (aprile 1820).Lo Zibaldone di Leopardi: analisi e struttura
TEORIA DEL PIACERE LEOPARDI ZIBALDONE
Le parole notte notturno ec., le descrizioni della notte ec., sono poeticissime, perché la notte confondendo gli oggetti, l'animo non ne concepisce che un'immagine vaga, indistinta, incompleta, sì di essa che quanto ella contiene. Così oscurità, profondo ec. ec.
(28 settembre 1821)
Antichi; antico, antichità; posteri, posterità sono parole 'poeticissime ec. perché contengono un'idea: 1. vasta, 2. indefinita ed incerta, massime posterità della quale non sappiamo nulla, ed antichità similmente è cosa oscurissima per noi. Del resto tutte le parole che esprimono generalità, o una cosa in generale, appartengono a queste considerazioni. (20 dicembre 1821)
Lo Zibaldone, le Operette morali e la Ginestra di Leopardi: riassunto
ANALSI DELLA TEORIA DEL PIACERE DI LEOPARDI
Da quella parte della mia teoria del piacere dove si mostra come degli oggetti veduti per metà, o con certi impedimenti eCo ci destino idee indefinite, si spiega perché piaccia la luce del sole o della luna, veduta in luogo dov' essi non si vedano e non si scuopra la sorgente della luce; un luogo solamente in parte illuminato da essa luce; il riflesso di detta luce, e i vari effetti materiali che ne derivano; il penetrare di detta luce in luoghi dov' ella divenga incerta e impedita, e "non bene si distingua, come attraverso un canneto, una selva, per li balconi socchiusi eco eco
(20 settembre 1821)