Il Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli
Tesi di laurea di Federica Bruni. Per questo lavoro di tesi, che si incentra sull’opera più rilevante e famosa di Vincenzo Cuoco: Il Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli, l'autrice è partita dall’analisi del contesto storico e culturale in cui l’aut (0 pagine formato doc)
3 CONCLUSIONI Premessa Per questo lavoro di tesi, che si incentra sull'opera più rilevante e famosa di Vincenzo Cuoco: Il Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli, sono partita dall'analisi del contesto storico e culturale in cui l'autore matura le proprie idee per giungere poi ad esporre e a riflettere su quelle che mi sono parse le più significative.
Il metodo del quale mi sono servita è quello induttivo e vede accanto ad una prima fase di studio dell'opera di Cuoco, una lettura dei testi di autori che hanno dedicato molto del loro tempo e delle loro energie alla comprensione del Saggio storico. Ho deciso di servirmi dei giudizi di autori appartenenti a diversi contesti politici ed a differenti epoche per poter avere così un quadro completo di tutte le angolazioni con cui Cuoco è stato considerato e per poter dimostrare che si tratta di un autore che ancor oggi può essere considerato molto attuale. Egli infatti è innovativo poiché dà dignità al popolo affermando che questo deve partecipare attivamente alla rivoluzione ai fini di un suo esito positivo. Per farlo esso dovrà essere istruito ed elevato dall'infima condizione in cui si trova in modo tale da capire la situazione e non essere semplicemente strumentalizzato. La visione di Cuoco della rivoluzione napoletana mi è parsa lontana da inutili sentimentalismi e caratterizzata da lucido realismo che, del resto, ha dimostrato anche nella sua condotta di vita, adattandosi con critico senso civico alle diverse circostanze. A differenza dei patrioti napoletani, che erano degli intellettuali idealisti, Cuoco si rese conto che tante idee rivoluzionarie, pur positive, non sarebbero servite a molto, se non fossero state supportate dall'azione e dall'appoggio della moltitudine, e perché ciò potesse avvenire, bisognava calarle nel contesto storico - sociale e culturale che per gli italiani, ed in particolare per il popolo napoletano, era caratterizzato dalla presenza della chiesa cattolica. Il popolo infatti, ignorato dai patrioti, non tardò a sostenere il cardinale Ruffo arruolandosi nelle truppe della Santa Fede, un movimento popolare tradizionalista che, in nome dei valori religiosi sentiti come minacciati, si opponeva con la violenza alle forze liberali e laiche rappresentate dai repubblicani. Le difficoltà che ho incontrato nello svolgere questo lavoro di ricerca sono state soprattutto iniziali, dovute probabilmente alla mia inesperienza ed alla necessità di giungere all'individuazione degli eventi chiave attraverso i quali comprendere il complesso periodo storico in cui l'opera si inserisce. A INTRODUZIONE: QUADRO STORICO DELLA RIVOLUZIONE NAPOLETANA Il fallimento della Repubblica Napoletana del 1799 portò alla distruzione di un governo legale e legittimo perché fondato dai patrioti dopo la fuga del re in Sicilia (23 dicembre 1798) e riconosciuto tale, a tutti gli effetti, dal trattato di armistizio firmato: dal governo della Repubblica napoletana, dal viceammiraglio della flotta inglese, dal co