L'ironia di Flaubert in 'Madame Bovary'

ricerca sui vari livelli d'ironia presenti nel romanzo di Flaubert (il lavoro è diretto a chi ha già conoscenze in materia e vuole approfondire ques'aspetto dell' opera)(file word, n. pag.19) (0 pagine formato doc)

Appunto di nicofocs

Introduzione Lavoro: tesina su”L'ironia di Flaubert in Madame Bovary” Esame: lingua e letteratura francese Studente: VILLANI DOMENICO Corso di laurea: Lettere moderne Matricola: 331/100395 Introduzione Madame Bovary è un'opera complessa che non si lascia chiudere in definizioni univoche.Il racconto si presenta come un oggetto passibile di varie interpretazioni, senza che alcun elemento esplicito indirizzi di preferenza all'una o all'altra.

Flaubert, con la sua impersonalità, lascia che le cose parlino da se', ma proprio ciò determina un alto tasso di problematicità nell'interpretazione.
In questo senso, è difficile anche definire la personalità del nostro autore, caratterizzata da un'esasperata sensibilità romantica, che in seguito mortificò con un rigoroso esercizio di stile teso a negare ogni lirismo effusivo, a favore di una fredda impersonalità senza mediazione da parte dello scrittore. Ma l'ironia che “avvolge e che travolge” tutto il romanzo tradisce continuamente la sua presenza. L'ironia di Flaubert - Bovary Dall'analisi del romanzo si nota tutto lo spirito di sacrificio dello scrittore, che per amore dell'arte, si è calato nella vita più triste e talora più odiosa per lui. Letta in questa chiave, l'ironia che pervade l'opera, si configura come un mezzo attraverso il quale il nostro autore riscatta se stesso dalle sue fatiche letterarie; ma allo stesso tempo egli offre una satira della società borghese a lui contemporanea attraverso la “peinture” di comportamenti e modi di pensare. Quest'aspetto di condanna sociale dell'opera, deriva dalla particolare tendenza del romanticismo francese che, sulla scia dei principi della gran rivoluzione, ebbe un carattere unitario e sociale. Si può ora comprendere il linguaggio di Flaubert, che è polemico ma soprattutto ironico. Tutto ciò che è detto deve essere inteso in maniera contraria, stabilendo una forte contrapposizione tra ciò che è detto e ciò che è. Il punto culminante di quest'ironia “sociale”è nella tragica conclusione finale dell'opera, in quella condanna spietata delle vane brame, dei sogni irrequieti, dell'amara insoddisfazione che Flaubert, per primo, aveva sperimentato. L'impressione che lascia il romanzo è triste, poiché è tutto permeato di pessimismo, che non ha scrupoli, talvolta, a trasformarsi in vittimismo romantico tanto caro a quella parte di Flaubert che potremmo definire romantica. Prima di passare all'analisi dei personaggi e ai meccanismi che l'autore usa per creare l'ironia, ritengo necessario analizzare brevemente il quadro storico - sociale in cui egli si trova ad operare, per comprendere meglio le motivazioni che spingono l'autore a creare un certo tipo d'ironia e non un'altra. All'Europa feudale del `700, socialmente chiusa e retriva, succedeva nell'800 un'Europa liberale e borghese, socialmente aperta e progressiva, caratterizzata dalla classe dominante della borghesia. Lo sviluppo sociale e commerciale, la formazione del