Recensione di "La variante di Luneburg" di Maurensig

Recensione e breve commento di "La variante di Luneburg", libro che racconta la storia di una partita a scacchi che dura per tutta una vita. (formato doc - pg. 2) (0 pagine formato doc)

Appunto di nocciolina84
La variante di Luneburg di Maurensig La variante di Luneburg di Maurensig RECENSIONE: Un ricco imprenditore tedesco, Frish, appassionato di scacchi, muore ucciso da un colpo di pistola: sembra un suicidio, ma verrà etichettato come un incidente o una disgrazia, perché nessuno riesce a trovare alcun motivo per giustificare un simile gesto.
Il vero motivo di questa morte è legato agli scacchi e quello che ha significato questo gioco nel passato del suicida. Il narratore ci porta piano piano indietro nel tempo fino a farci comprendere le motivazioni di un simile gesto. Il giorno della morte come tutti i venerdì Frish lascia la sua azienda di Monaco e rientrava a Vienna, per passare il suo tempo libero nella sua splendida e preferita villa.
Il viaggio in treno lo fa, come tutte le volte, con un amico-dipendente, Baum. Anche quest'ultimo è appassionato di scacchi, così il loro tragitto in treno lo passano giocando. Questa volta però, durante la partita, entra nel loro scompartimento un giovane, che inizia a raccontare la sua storia. Orfano, diventò appassionato di scacchi grazie ad una specie di vocazione, e quando, fuori della città natale, trovò un circolo di scacchi riuscì a metterla in pratica. In questo circolo conobbe Tabori, uomo misterioso, maestro di scacchi, che diventa il suo insegnante, anche se non giocava mai. Il giovane diventò un gran giocatore, fece molti tornei, sempre accompagnato da Tabori, ma quando quest'ultimo lo lasciò cadde in depressione e si rovinò. Quando finalmente incontrò di nuovo il suo insegnante, questi gli spiegò il perché del suo improvviso addio e gli diede l'incarico di raccontare la sua storia ad un uomo. Quest'uomo era Frish. Così inizia la seconda storia, quella di Tabori, giovane ebreo appassionato di scacchi, che in uno dei suoi primi tornei incontrò Frish, anche lui giovane promessa degli scacchi, che diventerà suo antagonista. “Fu proprio in quel primo periodo, durante una delle mie esibizioni, che lo incontrai per la prima volta. Credo che ciascuno di noi abbia, in qualche parte del mondo, il proprio antagonista, l'alter ego negativo, come ciò che si oppone ai santi Nomi dell'Albero della Vita: la Qlippah, di cui i saggi sconsigliavano persino di pronunciare il nome, il serpente sempre pronto a sollevare la testa, l'avversario che non ci si augurerebbe mai d'incontrare e nel quale, tuttavia, si finisce per imbattersi, essendo egli parte del nostro stesso essere. Nel mio caso, sembrò che tutti gli sforzi fatti, compresi quelli delle generazioni passate, non mirassero, e da secoli non avessero mirato, che a combinare questo scontro mortale ." Purtroppo a causa dell'avvento del nazismo i due dovettero rinunciare a scontrarsi per il titolo mondiale, l'ultima partita che giocarono finì in parità, ma non si sa per quale motivo si dette la vittoria a Frish. Tabori poi fu mandato nel campo di concentramento dove incontra di nuovo il suo antagonista come capo delle SS. Frish lo escluse da ogni tipo di lavoro