La storia di Elsa Morante: recensione e spiegazione

Recensione e spiegazione del celebre romanzo La storia di Elsa Morante, ambientato durante la Seconda guerra mondiale e pubblicato nel 1974

La storia di Elsa Morante: recensione e spiegazione
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La storia di Elsa Morante

La storia di Elsa Morante: recensione e spiegazione.
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La storia è il celebre romanzo scritto da Elsa Morante, una delle più importanti scrittrici italiane del secondo Novecento, ricordata anche per essere stata sposata con Alberto Moravia. Il romanzo è ambientato a Roma negli anni della Seconda guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra. Ecco la spiegazione e la recensione di questa importante opera, di grande valore letterario ma anche storico. 

La storia di Elsa Morante: recensione e spiegazione

Nel romanzo La storia di Elsa Morante ci sono tre personaggi principali:

  • Ida
  • Nino
  • Giuseppe

Ida

Ida è un'insegnante delle elementari che vive a Roma, povera, nata a Cosenza e vedova. I suoi genitori erano tutti e due maestri elementari ed insegnavano nella stessa scuola a Cosenza. Sua madre era ebrea e cercava di nascondere questa sua origine spostando l'accento del cognome. Ida si era sposata con Alfio Mancuso, un affarista, ma dopo alcuni anni di matrimonio ne era rimasta vedova in quanto, dopo un viaggio in Africa, il marito si era ammalato di cancro.

Ida ha avuto da suo marito un solo figlio, Nino, ma nel settembre 1941, in seguito a una violenza subita da un soldato tedesco, ha dato alla luce un altro figlio, Giuseppe. Fisicamente Ida viene presentata già adulta con i suoi capelli ricci, il corpo molto magro ma il viso simile a quando era bambina e con le labbra sporgenti. Il carattere di Ida, invece, in parte è descritto come debole perché si fa sopraffare da tutti, ma anche forte per la capacità di affrontare le difficoltà della vita senza cedere, tranne quando le muore il figlio Useppe.

Nino

Nino è un altro protagonista del romanzo, è figlio di Ida e Alfio ed è nato a Roma. Nino ha i riccioli neri, e un corpo muscoloso, ma ancora simile a un corpo di un adolescente. Ha un carattere forte, indipendente e rivoluzionario. Nino inizialmente si arruola con le camice nere, poi in seguito diventa partigiano. Dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale Nino diventa un contrabbandiere all'insaputa della madre Ida. Nino perde la vita in un incidente stradale.

Giuseppe, detto Useppe

L'ultimo dei protagonisti è Giuseppe, soprannominato Useppe, secondo filgio di Ida. Concepito durante uno stupro da parte di un soldato tedesco, Ida cerca di tenerlo nascosto il più possibile per timore del giudizio degli altri, e così Useppe trascorre la prima parte della sua breve vita chiuso in casa. Si affeziona molto al fratello maggiore Nino e tra i due nasce un solido legame.

Dopo il crollo della sua casa a San Lorenzo, si trasferisce con la madre in un campo d'accoglienza nel quartiere Pietralata, poi in una stanza nella zona di Testaccio ed infine in una nuova casa. Giuseppe ha avuto due cani, Blitz e Bella, tutti e due appartenuti precedentemente al fratello Nino. Viene colpito dal "grande male" e muore mentre la madre si trova a scuola. Useppe viene descritto come un bambino dolce e tenero, fisicamente minuto, con i capelli neri e due occhi celesti vivacissimi.

La storia: tempo e spazio

Le vicende e gli eventi dei tre protagonisti si svolgono durante la Seconda guerra mondiale, più precisamente dal 1941 al 1947, a Roma, principalmente nel quartiere San Lorenzo, poi nel quartiere di Pietralata, nella zona Testaccio e in parte anche nel ghetto ebraico.

L'autrice indica esplicitamente ogni data e racconta le vicende in terza persona, però mostra di non essere estranea ai fatti.

La Storia: commento

Tra le parti più interessanti del romanzo, c'è quella in cui Useppe va dall'amico Davide Segre e si intrattiene con lui. In questo passo si capisce che spesso i deboli sono lasciati in disparte da tutti e solo i bambini, avendo un animo puro, sono capaci di rimanergli accanto, anche se non comprendono cosa succede ai loro amici. Infatti, Useppe rimane accanto a Davide pur non capendo il problema del suo amico, andando a trovarlo fino alla sua morte.

Anche la conclusione è molto bella, in grado di commuovere profondamente chi la legge, perché mostra la fragilità umana che affiora quando si perde ogni bene e ogni scopo per vivere. È questo che succede a Ida che, dopo aver perso il secondo figlio, impazzisce per il dolore immenso.

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