Terra degli uomi, A. de Saint-Exupéry
Recensione di "Terra degli uomini" di A. de Saint-Exupéry .(2 pagg., formato word) (0 pagine formato doc)
Antoine de Saint-Exupéry - Francia 1900 - 1943; inizia la sua carrie-ra come pilota militare poi civile Antoine de Saint-Exupéry - Francia 1900 - Mar Tirreno 1944; inizia la sua carriera come pilota militare poi civile.
Diventa scrittore per vocazione, fra le sue opere ricordiamo Corriere del Sud (1928), Volo di notte (1931, Premio Fémina), Pilota di guerra (1942), Il Piccolo Principe (1943). La sua vita sarà spezzata, nel 1944, nella Francia Meridionale, da un attacco tedesco al suo aereo. Terra degli uomini (titolo originale: Terre des hommes); pubblicato nel 1939. Editrice Mursia; prezzo di copertina £14000. Dalle prime pagine, quest'opera, appare autobiografica, infatti è ispirata a un incidente aereo avvenuto all'autore durante un suo volo; ma poi, continuando a leggere, ho avuto un'altra sensazione: l'insieme di parole delicate che scorrono velocemente sotto gli occhi, mi hanno presentato il testo come un'unica e pacata poesia. Leggo nei luoghi più disparati e mi sono trovata a iniziare a leggere questo libro, una sera, sull'autobus, mentre tornavo a casa e subito mi sono sentita parte di esso, mi ha estraniata da tutta la confusione che mi circondava: è riuscito a trasmettermi le emozioni che provava Antoine al momento del suo primo giorno di volo, mi ha resa partecipe dei suoi viaggi, arrivavo a percepire le sue sensazioni, i suoi pensieri, quasi come fossero miei. Mentre leggevo,ho cercato di immaginare l'autore con carta e penna, intento a scrivere il libro che avevo in mano, e come risultato vedevo un uomo, composto, pacato, che lasciava scivolare il suo pennino su fogli di carta liscia e, a seconda delle storie che scorrevano sotto i miei occhi, lo vedevo impressionato e impietosito(ad esempio, nel descrivere la prode impresa del suo compagno Guillaumet - “[…]E nel corso del tuo racconto notturno, io ti scorgevo, in cammino, senza piccozza, senza corde, senza viveri, mentre scalavi valichi di quattromilacinquecento metri o avanzavi lungo pareti verticali, con piedi, ginocchia e mani sanguinanti, a quaranta gradi sotto zero. Svuotato a poco a poco di sangue, di forze, di ragione, procedevi con una cocciutaggine da formica[…]e camminavi. E, con la punta del temperino, allargavi ogni giorno un po' più lo sdrucio delle scarpe affinché i tuoi piedi, che gelavano e si gonfiavano, ci potessero stare[…]”); oppure affascinato (mentre parla dell'aereo - “[…]L'aeroplano è una macchina, certo; ma che strumento di analisi! Grazie ad esso abbiamo scoperto il vero volto della terra[…]” o delle persone che incontra durante i suoi viaggi - “[…]Mi appoggio a una fontana e osservo le ragazze. A due passi appena dalla loro grazia, percepisco ancor meglio il mistero umano[…]Allora apparvero due giovinette. Mi osservarono con gravità, come due giudici appostati all'ingresso di un regno proibito[…]Le due giovinette riapparvero, misteriosamente e silenziosamente com'erano