Pirandello e Moravia
Analisi linguistica e stilistica delle opere dei due autori novecenteschi (3 pagine formato doc)
Secondo alcuni critici
esiste un modo allegorico della scrittura novecentesca.
Pirandello ci offre l'occasione di parlare dell'allegoria moderna ( anche se poi ritorneremo sulla questione con la Commedia di Dante visto che a partire da Auerbach problema centrale è divenuto prorio il capire cos' è un'allegoria o cosa sono i sensi della scrittura, ecc. ).
Analizzeremo ora alcuni passi degli Indifferenti di Moravia.
Ieri abbiamo parlato della soluzione di Pirandello considerata, a partire da Contini, una soluzione grigia, neutra ( aggettivi che per il critico avevano un' accezione negativa ) e abbiamo visto come questa definizione è stata progressivamente modificata da alcuni e confermata da altri: per es. Biagi e Testa sottolineano che questo ritegno linguistico di Pirandello ha un perché storico e che in ogni caso si tratta una soluzione media che mira a riprodurre tratti generici di parlato evitando le punte più alte sia in senso letterario che regionale; quindi si tratta di una soluzione centripeta e non centrifuga: non è che non siano presenti forme letterarie o sicilianismi o dialettalismi di altre aree, è solo che questi elementi non sono mai fatti convivere al punto di creare un ‘ pastiche ' ( pasticcio ) linguistico ma tutto è tenuto dentro una medietà.
Esiste una continuità tra la soluzione di Pirandello e quella di Moravia confermata proprio dalla stroncatura di Contini che parla per gli Indifferenti di Moravia di una grigia e neutra koinè di capitale e di una lingua di grado zero quale quella di un Pirandello ( per il quale aveva parlato di koinè romana ) depauperato della gesticolazione.
Per poter comprendere il senso di questa scelta linguistica è opportuno capire perché Moravia opta per essa e quindi andare a vedere di cosa parla il romanzo e qual'è il senso di questa soluzione linguistica in rapporto al sistema dei personaggi e al tipo di rappresentazione dell'ambiente borghese.
Innanzitutto possiamo dire che non è un caso che queste soluzioni grigie di medietà linguistica avvengano laddove gli scrittori rappresentano la capitale dove il processo di unificazione linguistica era più forte ( tant' è che i dialettologi, conducendovi alcune inchieste, faticarono a farsi tradurre un testo in romanesco verace perché la Capitale sembrava andare, in maniera precoce, rispetto alle altre aree, verso queste soluzione di italianità e medietà linguistica ) né è un caso che le soluzioni medie siano possibili soprattutto nella rappresentazione del mondo borghese.
Gli Indifferenti sono dunque ambientati nell' ambiente borghese della capitale.
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Pirandello ci offre l'occasione di parlare dell'allegoria moderna ( anche se poi ritorneremo sulla questione con la Commedia di Dante visto che a partire da Auerbach problema centrale è divenuto prorio il capire cos' è un'allegoria o cosa sono i sensi della scrittura, ecc. ).
Analizzeremo ora alcuni passi degli Indifferenti di Moravia.
Ieri abbiamo parlato della soluzione di Pirandello considerata, a partire da Contini, una soluzione grigia, neutra ( aggettivi che per il critico avevano un' accezione negativa ) e abbiamo visto come questa definizione è stata progressivamente modificata da alcuni e confermata da altri: per es. Biagi e Testa sottolineano che questo ritegno linguistico di Pirandello ha un perché storico e che in ogni caso si tratta una soluzione media che mira a riprodurre tratti generici di parlato evitando le punte più alte sia in senso letterario che regionale; quindi si tratta di una soluzione centripeta e non centrifuga: non è che non siano presenti forme letterarie o sicilianismi o dialettalismi di altre aree, è solo che questi elementi non sono mai fatti convivere al punto di creare un ‘ pastiche ' ( pasticcio ) linguistico ma tutto è tenuto dentro una medietà.
Esiste una continuità tra la soluzione di Pirandello e quella di Moravia confermata proprio dalla stroncatura di Contini che parla per gli Indifferenti di Moravia di una grigia e neutra koinè di capitale e di una lingua di grado zero quale quella di un Pirandello ( per il quale aveva parlato di koinè romana ) depauperato della gesticolazione.
Per poter comprendere il senso di questa scelta linguistica è opportuno capire perché Moravia opta per essa e quindi andare a vedere di cosa parla il romanzo e qual'è il senso di questa soluzione linguistica in rapporto al sistema dei personaggi e al tipo di rappresentazione dell'ambiente borghese.
Innanzitutto possiamo dire che non è un caso che queste soluzioni grigie di medietà linguistica avvengano laddove gli scrittori rappresentano la capitale dove il processo di unificazione linguistica era più forte ( tant' è che i dialettologi, conducendovi alcune inchieste, faticarono a farsi tradurre un testo in romanesco verace perché la Capitale sembrava andare, in maniera precoce, rispetto alle altre aree, verso queste soluzione di italianità e medietà linguistica ) né è un caso che le soluzioni medie siano possibili soprattutto nella rappresentazione del mondo borghese.
Gli Indifferenti sono dunque ambientati nell' ambiente borghese della capitale.
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