Farmaci antivirali: cosa sono e come funzionano

Appunti con immagini e slides sui farmaci antivirali: definizione e funzionamento. I meccanismi di azione e approfondimenti sui vaccini e la loro evoluzione (6 pagine formato doc)

Appunto di neya91

FARMACI ANTIVIRALI: COSA SONO E COME FUNZIONANO

I farmaci antivirali.

Al giorno d’oggi sono ancora pochi i farmaci antivirali a disposizione, questa carenza è legata al fatto che i virus non possiedono una vita autonoma al di fuori delle cellula ospite, sono infatti parassiti endocellulari obbilgati, non in grado di sopravvivere per lungo tempo all’esterno dell’ospite, di cui sfruttano il macchinario metabolico per replicarsi.
Alla luce di queste mancanze i farmaci antivirali non sono in grado di esprimere la loro tossicità selettiva nei confronti di target specifici: spesso alla loro somministrazione seguono intossicazioni delle stesse cellule ospiti, verso cui non riescono a discriminare rispetto all’agente virale infettante.

Un ulteriore problema circa l’utilizzo di questi farmaci si è manifestato per i virus a RNA, in grado di replicarsi rapidamente e quindi di mutare con maggiore frequenza; l’aumento della pressione selettiva induce inoltre lo sviluppo marcato della farmaco resistenza (i farmaci antivirali per l’HIV sono altamente MDR.

FARMACI ANTIVIRALI MICROBIOLOGIA

Diverse sono le strategie su cui ci si basa oggi nello sviluppo dei farmaci antivirali:
 - blocco dei recettori sul caspide virale\envelope: c’è induzione di un blocco a livello del primo step, quello del riconoscimento tra recettore della cellula dell’ospite e ligando presente sulla superficie del virus; sono quindi inibitori dell’ingresso.
- blocco della scapsidazione: il virus entra nella cellula ospite,ma non riesce a liberare il suo genoma all’interno della cellula ospite.
- inibitori della sintesi degli acidi nucleici virali: gli inibitori di enzimi deputati alla sintesi rappresentano la classe di farmaci maggiormente sfruttata per l’azione antivirale.
- inibizione delle proteasi: l’esempio più conosciuto è quello del virus HCV e dei picornavirus, questi sono infatti agenti virali piuttosto semplici, tanto da non codificano per proteine separate ma per una singola poliproteina che viene poi “scomposta” dalle proteasi nelle proteine strutturali e funzionali proprie del virus. Il farmaco andrà quindi ad esplicitare la sua azione su questi enzimi rendendoli incapaci di agire.
- inibitori del rilascio.

Il vaccino: definizione e storia

FARMACI ANTIVIRALI: COME FUNZIONANO

Esempi per i diversi meccanismi:
-    nella fase di penetrazione i farmaci antivirali possono andare a bloccare i recettori di riconoscimento o ad inibire la fusione (meccanismo attraverso cui il virus con envelope entra all’interno della cellula andando ad unire la propria membrana con quella della cellula ospite). Alcuni inibitori di fusione sono stati utilizzati contro il virus dell’HIV sfruttando le interazioni tra le glicoproteine di membrana di questo virus, CD4 e gb120, che ne rappresentano gli strumenti attraverso cui questo invade la cellula ospite; in particolare alterazioni conformazionali permettono alla proteina fusogena gp 41di esercire la sua funzione, la quale è però in questo caso inibita da piccoli peptidi che si legano a questa. Esempio: Enfuvirtide.
-    Inibitori della scapsidazione: amatidina e rimantadina, farmaci che bloccano l’acidificazione dell’ambiente intravirionico, cioè quel meccanismo necessario per liberare l’acido nucleico virale nel citoplasma della cellula ospite.
-    Inibitori della sintesi degli acidi nucleici virali: possiamo riconoscere tre target differenti su cui agiscono:
I.) inibitori della DNA polimerasi virale, si tratta di quei farmaci utilizzati nel caso dei virus dell’Herpes labiale (aciclovir, il quale agisce contro virus a DNA che non hanno sviluppato la stessa resistenza ai farmaci per la minore velocità di replicazione che li caratterizza rispetto ai virus a RNA). Agiscono in quanto analoghi strutturali della guanosina, a cui si sostituiscono nel corso della replicazione portando alla generazione di acidi nucleici virali alterati. Questo analogo della guanosina ha il pregio di non interferire con la nostra DNApolimerasi grazie ad una sua tossicità selettiva data dalla natura di pro farmaci di questi antivirali: non sono attivi già dalla somministrazione, ma vengono attivati nell’ospite grazie alla presenza degli enzimi virali, in questa particolarità risiede il loro successo.

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